Apparizione di Maria Vergine

Il santuario attuale, costruito a partire a partire dal 1598, è un edificio a tre navate, divise da due file di colonne monolitiche in pietra locale, con due altari laterali oltre l’altar maggiore.Descrizione: Sull’altare maggiore, è esposto alla venerazione dei fedeli anche il masso su cui apparve la Vergine Entrata in uso: nell’anno 1631 Reliquia: Altra Descrizione: Gruppo ligneo, scolpito, dipinto e dorato, costituito dalla Madonna in posizione eretta, che presenta Gesù bambino a destra, e da due ragazze inginocchiate davanti ai suoi piedi. Collocato nel santuario nel 1631, in sostituzione di un bassorilievo raffigurante la Vergine, fu trasportato presso l’altare maggiore, sua sede attuale, nel 1742. Presso questo altare è esposto alla venerazione dei fedeli anche il sasso su cui apparve la Vergine. Entrata in uso: nell’anno 1631 Immagine: Statua Descrizione: Bassorilievo raffigurante la Vergine, sostituito nel 1631 dal gruppo ligneo della Vergine Entrata in uso: tra l’anno 1550 e l’anno 1600 Immagine: Altro
Ubicazione originaria del Santuario: Fino agli anni ’30 del XX secolo centinaia di ex voto di vario tipo(tavolette lignee, tele, oggetti di oreficeria, protesi) erano collocati sulle pareti e pendevano dalla volta dell’edificio. Note sulla raccolta: Nel 1927, nel corso di una visita pastorale, il vescovo Pagano ordinò di concentrare gli ex voto presso l’oratorio delle confraternite; nel 1931 il vescovo Macchi fece rimuovere gli oggetti, rimasti disordinatamente sulle pareti per la resistenza di alcuni fedeli, e ordinò di accettare solo cuori d’argento. In seguito a questo provvedimento buona parte degli oggetti votivi, attestati tra i secoli XVII-XIX, andarono dispersi. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate Conservazione attuale: Attualmente sono esposti lungo le pareti della chiesa alcuni cuori d’argento e anche quattro tele ottocentesche (1838-1898), sfuggite alle dispersioni di inizio secolo. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Una descrizione degli ex voto conservati presso il santuario nella seconda metà del XVII secolo è data da Macolino, Historia della Miracolosa Apparizione, 1686.
I primi storici di Gallivaggio riportano, oltre a eventi miracolosi successivi, l’elenco dettagliato dei primi ventinove miracoli operati dalla Vergine: Chiaverini, Breve narratione delle prerogative, 1663; Chiaverini, Historia della miracolosa Apparitione, 1667; Macolino, Historia della Miracolosa Apparitione, 1686.
L’origine del santuario è legata all’apparizione della Madonna, avvenuta la mattina del 10 ottobre 1492, a due giovani che stavano raccogliendo castagne in valle San Giacomo, località Gallivaggio. Dopo essersi informato sulle condizioni di vita delle due ragazze, la Vergine Maria invocò la converione dei peccatori e indicò in alcuni fatti recenti (una cometa apparsa l’anno precedente, un terremoto, un violento nubifragio abbattutosi nei Grigioni) altrettanti segni dell’imminente ira divina, alla quale l’umanità si sarebbe sottratta solo con la conversione. Infine la Madonna richiamò la necessità di osservare le festività domenicali a cominciare dalle 15 del giorno di sabato. Il più antico resoconto dell’apparizione, probabilmente risalente alla fine del XV sec. e oggi perduto, fu trascritto da Gian Giacomo Macalino nell’opera sul santuario pubblicata nel 1686 (Macalino, Historia della Miracolosa Apparitione, 1686)). Copie seicentesche della stesso racconto sono conservate presso l’archivio storico della diocesi di Como e presso l’archivio capitolare laurenziano di Chiavenna (cfr. voce Fonti). 31 maggio 1493: benedizione della prima chiesa sorta sul luogo dell’apparizione. / 1510: avvio dei lavori di ampliamento della chiesa. / 1598: avvio dei lavori di costruzione della chiesa attuale. / 19 gennaio 1615: consacrazione della chiesa per mano del vescovo di Como Filippo Archinti: consacrazione dell’altare maggiore, in cui furono collocate le reliquie di santa Lucia, di santa Giuliana, dei santi Eutichio e Provino, di san Carlo Borromeo. / 1632: erezione della confraternita del Rosario. / 1650: erezione della confraternita del Santissimo Sacramento. / 1688: erezione della confraternita della Dottrina Cristiana. / 1706: riconoscimento dello status di santuario, in occasione della visita del vescovo di Como Paolo Cernuschi. / 10 maggio 1765: autorizzazione alla celebrazione di messe all’interno del santuario. / 1936: inaugurazione della scala santa. / 3 settembre 1942: aggregazione del santuario alla basilica di Santa Maria in Roma. 19 gennaio 1615: concessione di un’indulgenza annuale ai visitatori della chiesa nell’anniversario di consacrazione. Attualmente la cura spirituale del santuario è affidata a un religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria. Sin dalla prima attestazione relativa alla cura spirituale (1515), il santuario risulta essere una delle sette vicecure di Valle San Giacomo, amministrata da un rettore eletto dai fedeli. Nel corso dei secoli i rettori di Gallivaggio furono per lo più secolari originari della Valchiavenna, talora, specialmente nel XIX secolo, già titolari di parrocchie nella zona. Dalla prima attestazione (1515) a tutto il secolo XVIII, il patronato sul santuario fu esercitato dalla comunità dipendente dalla vicecura di Gallivaggio.

9 Localita` Gallivaggio, San Giacomo Filippo, So 23020, 23020 San Giacomo Filippo SO, Italy
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