Raccolta di ex voto: No
Questa data (1639) viene indicata da due studiosi (E. Bernardi e P. Giacobazzi). Secondo altri la data va collocata attorno al 1630, sulla base di due visite pastorali (del 1632 e del 1629) che indicherebbe il tempietto non solo costruito ma anche funzionante. La sua fama (del santuario) la si deve comunque al sorgere nel 1644 della Confraternita della Consolazione e della cintura, oggi trasformata in Confraternita del santissimo sacramento che, sotto la spinta di don Bartolomeo Ferrari parroco, si formò e prese sotto la sua protezione l’oratorio montesino e ne curò il mantenimento. Sul finire del ‘700 inizi ‘800 il santuario attraversò un periodo di crisi coincidente con la crisi attraversata dalla confraternita cui era stato affidato: i beni e i membri subirono una netta riduzione. Solo attorno al 1840 si ebbe una evidente ripresa. Nel 1772 i beni dell’oratorio furono infeudati sotto la famiglia dei Malaspina della Rosa e da qui iniziò il periodo di decadenza che terminò circa cinquant’anni più tardi. Tra i principali benefattori dell’oratorio ricordiamo Domenica Passini che con la sua donazione attorno alla fine del ‘600 aveva permesso la costruzione di un romitaggio. La data indicata per l’entrata in vigore della prima parrocchia è quella relativa al documento più antico in essa conservato. BIBLIOGRAFIA – I seguenti testi, già inseriti nel repertorio bibliografico in collegamento a santuari della diocesi di Modena, presentano riferimenti e bibliografia utili per la ricerca in corso: LIBRO – BALDELLI FRANCA, Gli archivi parrocchiali della provincia di Modena, 1994. (Il lavoro prende in esame tutte le parrocchie della diocesi Modena-Nonantola ricostruendone brevemente la storia e il patrimonio documentario. In particolare: Oratorio della Beata Vergine del Poggio: p. 107) – LIBRO – MONTANARI GIANCARLO, Itinerari mariani, Modena 1991, (L’ autore prende in esame alcuni fra i principali oratori e santuari dedicati alla Vergine della diocesi di Modena-Nonantola fornendo notizie sulla storia, l’ arte, la devozione: Oratorio della Beata Vergine del Poggio: I, 82-87) – LIBRO – Amministrazione Provinciale di Modena. Istituto per i beni culturali della Regione Emilia Romagna, Insediamento storico e beni culturali. Alta valle del Panaro., Modena 1988 (Si tratta di una rilevazione, con breve scheda storico-artistica esplicativa numerata per comune, frazione e siti, di tutti gli insediamenti storici dei comuni della Valle del Panaro: Oratorio della Beata Vergine del Poggio: p. 389) – LIBRO – LONGAGNANI, MANICARDI, SCHIFANI CORFINI , Le Case le Pietre le Storie. Itinerari nei comuni della provincia di Modena, Modena 1980 (Breve descrizione del contenuto: è una guida, a cura della Provincia di Modena, che prende in rassegna tutti i luoghi da visitare nei singoli comuni. All’ inizio sono proposti anche alcuni itinerari tematici, uno dei quali è proprio dedicato ai santuari: Oratorio della Beata Vergine del Poggio: p. 359). La fama del santuario si deve al sorgere nel 1644 della Confraternita della Consolazione e della cintura, oggi trasformata in Confraternita del santissimo sacramento che, sotto la spinta di don Bartolomeo Ferrari parroco, si formò e prese sotto la sua protezione l’oratorio montesino e ne curò il mantenimento. La confraternita oggi porta il nome di Confraternita del SS. Sacramento. Dal 1682 la comunità di Montese volle che un cappellano si prendesse cura del luogo di culto. In età contemporanea all’attività della Confraternita si è affiancata la cura dell’oratorio da parte di un sagrestano custode. dal 1682 la comunità volle che un cappellano si prendesse cura del luogo di culto.
41055 Montese MO, Italy