Santuario della Beata Vergine della Salve: Fede, Arte e Storia nel Cuore di Alessandria
Immerso nel fervore spirituale e ricco di storia, il Santuario della Beata Vergine della Salve rappresenta un fulcro di devozione mariana nella città di Alessandria. Più che un semplice edificio, è una cappella all’interno della Cattedrale, custode di una statua venerata da secoli e testimone di eventi che hanno plasmato l’identità della città.
La Statua: Un’Opera d’Arte che Commuove
Il cuore del santuario è la statua lignea della Beata Vergine della Salve, scolpita in legno di tiglio e finemente dipinta. L’opera raffigura Maria, colta nello svenimento per il dolore, amorevolmente sorretta da San Giovanni Evangelista ai piedi della croce. Nonostante un restauro nel XIX secolo, la scultura conserva le caratteristiche stilistiche tipiche della seconda metà del XV secolo. Questa immagine, carica di pathos e di intensa espressività, invita alla contemplazione e alla preghiera.
Un Culto Secolare: Origini e Tradizioni
La devozione alla Beata Vergine della Salve affonda le radici nella storia più antica di Alessandria. Si narra che una statua della Madonna fosse già presente nella chiesa di Rovereto (nell’area dell’attuale Santa Maria di Castello) fin dalla fondazione della città (1168). Nel 1208, la statua fu solennemente traslata nella nuova Cattedrale e collocata in una cappella sul lato sinistro della navata. Nel corso dei secoli, la statua venne spostata in diverse cappelle all’interno della Cattedrale, fino al definitivo trasferimento, nel 1592, nella cappella originariamente dedicata alla Purificazione e ai santi Perpetuo e Felicissima. Quest’ultima venne poi ridecorata e rinominata nel 1649.
La storia del santuario è segnata da eventi significativi, come la distruzione della Cattedrale ad opera di Napoleone nel 1803. In quel periodo difficile, il simulacro fu temporaneamente trasferito prima nella Confraternita della SS. Annunziata, poi nella chiesa di Sant’Alessandro e infine, nel 1810, nella chiesa di San Marco, che fu riaperta al culto con il titolo di San Pietro. L’attuale cappella, situata nella testata del transetto destro, è frutto del progetto dell’architetto Cristoforo Valizzone. Ulteriori interventi di restauro e decorazione furono realizzati tra il 1874 e il 1879 su progetto di Emilio Arboreo Mella, con decorazioni di Carlo Costa e figure del cavaliere Gamba. Nel 1930, durante il completamento dei restauri della Cattedrale, il professor Boasso di Torino rinnovò la decorazione, modificando in parte quella precedente di Costa, mentre il professor Morgari ripassò i dipinti, sostituendo i fondi panoramici con un uniforme fondo oro a mosaico.
I Santi e la Devozione Popolare
La cappella, prima di essere dedicata alla Vergine della Salve, era intitolata anche ai santi Perpetuo e Felicissima, martiri cristiani del III secolo. La loro presenza sottolinea il legame tra la devozione mariana e il culto dei santi, elemento caratterizzante della spiritualità popolare. La fede nella Beata Vergine della Salve si manifesta attraverso preghiere, offerte votive e la partecipazione alle celebrazioni liturgiche. Testimonianza tangibile di questa devozione sono le tavolette o lamine con iscrizioni e gli oggetti di oreficeria che costituiscono gli ex voto offerti al santuario in segno di ringraziamento per le grazie ricevute.
Un’Incoronazione Solenne
Un momento culminante nella storia del santuario fu l’incoronazione della Beata Vergine della Salve nel 1843. Vista l’antichità del culto e i numerosi miracoli attribuiti alla Madonna nel corso dei secoli, nel 1837 fu presentata una supplica a Roma per ottenere l’autorizzazione all’incoronazione. Nel 1842, il capitolo vaticano emanò il decreto che sanciva l’approvazione. L’evento rappresentò un’occasione di grande festa e di profonda commozione per tutta la comunità alessandrina.
Indulgenze e Celebrazioni Liturgiche
I fedeli che visitano il Santuario della Beata Vergine della Salve possono ottenere l’indulgenza plenaria nella seconda domenica dopo Pasqua o in uno dei nove giorni immediatamente successivi. L’indulgenza parziale (7 anni) è concessa in tutte le feste dedicate alla Beata Vergine della Salve. Queste disposizioni sottolineano l’importanza del santuario come luogo di grazia e di rinnovamento spirituale.
Avventura e Scoperta: Le Pietre Parlanti del Santuario
Oltre alla sua valenza spirituale, il Santuario della Beata Vergine della Salve può offrire spunti per un’interessante “caccia al tesoro” storico-artistica. Osservando attentamente le pareti della cappella, i suoi arredi e le opere d’arte custodite, è possibile scoprire indizi che raccontano la storia del santuario e della città di Alessandria. Un occhio attento può notare dettagli architettonici che rivelano le diverse fasi di costruzione e restauro, simbolismi nascosti nelle decorazioni, e tracce delle antiche cappelle che hanno ospitato la statua nel corso dei secoli. La ricerca di questi “segni del passato” può trasformare la visita al santuario in un’esperienza coinvolgente e stimolante, un’occasione per approfondire la conoscenza della storia locale e per apprezzare il patrimonio artistico e culturale di Alessandria.
Un’Eredità di Fede e Spiritualità
Il Santuario della Beata Vergine della Salve continua ad essere un luogo di riferimento per i fedeli di Alessandria e per i pellegrini provenienti da ogni parte. La sua storia secolare, la bellezza della statua, l’importanza delle celebrazioni liturgiche e la ricchezza del suo patrimonio artistico ne fanno un tesoro prezioso da custodire e valorizzare. Visitare il santuario significa immergersi in un’atmosfera di fede e di spiritualità, riscoprire le radici della propria identità e lasciarsi ispirare dalla figura di Maria, madre di consolazione e di speranza.
Alessandria, Province of Alessandria, Italy