Chiesa Santuario S. Pellegrino

Piccola chiesa a navata unica, orientata ma priva di abside, con convento di modeste diemensioni annesso sul lato Nord. Il prospetto della chiesa è preceduto da un atrio sul quale si affacciano due scalinate, una delle quali immette all’edificio monastico.Descrizione: statua in marmo bianco della Madonna Assunta, caratterizzata da ornati in oro, realizzata probabilmente presso una bottega siciliana (Messina ?) ; sulla base è indicata la data: A. D. 1720. Entrata in uso: nell’anno 1720 Immagine: Statua Descrizione: Nel libro delle visite pastorali di Mons. Annibale D’Afflitto viene menzionata, per l’anno 1618, una statua lodatissima; in quell’anno il santuario risultava essere ancora in costruzione. Entrata in uso: tra l’anno 1618 e l’anno 1720 Immagine: Statua
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

il santuario seicentesco fu edificato, probabilmente, sul sito del monastero femminile di rito greco intitolato a S. Andrea di Mallamaci, menzionato nel 1584 in una bolla di papa Gregorio XIII. a Mallamaci si tramanda oralmente la leggenda relativa ad una contesa tra gli abitanti di Cardeto e quelli di Terreti (?) per l’acquisizione della statua. Si narra che, dopo aver caricato la pesantissima statua su un carro traiato da due buoi, questa giunse ad un bivio, nel quale si biforcavano le strade dirette a Cardeto e a Terreti (?). Gli accompagnatori, allora si risolsero a lasciare ai buoi la scelta del percorso. I due animali, pertanto, su influsso della Madonna Assunta, avrebbero optato per il tragitto che conduceva verso Mallamaci di Cardeto. 1618 – santuario in costruzione. 1783 – terremoto che colpì l’intera Calabria. 1857-59 – Viene eretto il campanile, che rimane all’interno del piccolo edificio conventuale, e si costruisce l’atrio con le due scale. 1908 – Il sisma che distrusse Reggio e Messina causa danni al santuario. 1935 – Un ciclone, rovina ulteriormente l’edificio. 7 ottobre 1972 – Una comunità di suore trentine, dette di S. Maria Bambina, vengono ad abitare nel monastero. 1986 – Le stesse suore, che avevano aperto una loro dimora anche in località Santa Venere, a Sud di Cardeto, abbandonano il monastero del santuario Fine 1993 – Inizi 1994 – Lavori di restauro. si suppone che la famiglia gentilizia Rossi, cui appartenne il sacerdote Antonino sepolto nel santuario, possa avere ottenuto per un certo periodo, nel corso del XVIII secolo, lo ius patronatus connesso al luogo di culto. Non si è trovata conferma di ciò nei documenti.

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