Giovanni da San Guglielmo

La chiesa attuale è frutto di una profonda ristrutturazione che ha modificato l’impianto a navata unica in un impianto a croce greca di stile rinascimentale. Uno dei bracci era pertanto il fianco della chiesa primitiva ed è realizzato con una incamiciatura di lastre provenienti da spoglio di edifici romani e altomedievali.Descrizione: Sangue del beato Giovanni, corpo del beato Giovanni da San Guglielmo, esclusa la mano destra che venne trafugata da un ladro nel 1709. Le reliquie sono conservate nella chiesa di San Martino, all’interno di una cassa in travertino del 1966, il sarcofago ligneo donato nel 1631 dalla granduchessa Cristina per contenere il corpo del Beato Giovanni da S. Guglielmo. Sotto il pavimento della stessa chiesa è conservato il fiasco rustico di vetro foderato di feltro, contenente il sangue e le viscere del venerabile santo oggi a Roma per il processo di canonizzazione. Inoltre in sacrestia, all’interno di una teca lignea, vi sono le reliquie del Venerabile, appartenute alla famiglia Brilli: un copricapo in tessuto marrone di lana, l’uncino di ferro con il quale furono sollevati dal fondo del vaso gli intestini di Giovanni ed il flagello con il quale egli si percuoteva per penitenza. Nel 1621 il beato venne sepolto nell’eremo di S. Lucia, nel 1629 il corpo fu trasferito al monastero di Santa Croce, poi nel 1811 nella chiesa di S. Martino. Il corpo del Beato Giovanni si trova nella cassa di travertino, dal corpo manca la mano destra che fu rubata nel 1709, mentre sotto al pavimento, e conservato il fiasco rustico di vetro, foderato di feltro contenente il sangue e le viscere del Beato che periodicamente ebolle e da vita al fenomeno della liquefazione. Entrata in uso: nell’anno 1621 Reliquia: Ossa, Tessuto, Oggetti specifici, Sangue
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Nella chiesa di San Martino a Batignano, nel 1621, viene traslato il sangue di Padre Giovanni da San Guglielmo, mentre le sue spoglie vengono sepolte nell’eremo di Santa Lucia, un piccolo eremo fondato nella campagna nei dintorni di Batignano. Nel 1629 le spoglie furono trasportate prima nel neo- istituito monastero della Santa Croce (edificato nella campagna intorno a Batignano), poi, nel 1811, nella chiesa di San Martino a Batignano. Attualmente nella chiesa è conservato soltanto il corpo di Padre Giovanni, perché il sangue è stato traslato a Roma. Numerosi sono i dipinti nelle chiese di tutta la zona fra Buriano, Castiglion della Pescaia e Tirli che attestano i miracoli ottenuti per intercessione di Padre Giovanni. Esistono una serie di edifici che testimoniano la fervida attività apostolica del padre Giovanni da San Guglielmo. Giovanni giunse nel 1597 nel monastero di San Guglielmo di Malavalle, quando la chiesa era saltuariamente officiata dagli agostiniani. All’inizio del ‘600 il luogo fu abitato dai frati che raggiunsero Giovanni. La comunità monastica regolare fu costituita solo nel 1636; a questa fase si deve la ristrutturazione del convento. Il convento è oggi in rovina, mentre la chiesa è ancora conservata seppure aperta e priva di arredi. La chiesa della Madonmna del Romitorio, situata a 4 chilometri da Buriano, fu fatta edificare nel 1597 da Giovanni in sostituzione di una struttura più antica sul luogo della leggendaria apparizione della Vergine a San Guglielmo. La chiesa è ad impianto rettagolare, ad aula unica e possiede un ampio atrio con piortale centrale affiancato da due monofore. Vi sono ammessi alcuni locali destinati ad abitazione. Il posto è meta di pellegrinaggi che partono da Buriano recando il braccio reliquiario settecentesco del Santo; durante la funzione liturgica il parroco indossa la pianeta intessuta con fili d’oro, donata alla chiesa dalla granduchessa Maria Antonietta di Lorena come ringraziamento per essere rimasta illesa, dopo una caduta da cavallo nel periodo di gravidanza. Al posto della originaria chiesina intitolata al Santissimo Crocifisso di Tirli, il venerabile Giovanni fece costruire nel 1604 la chiesa dfi Sant’Andrea apostolo e l’annesso convento degli agostiniani, ricostruito negli anni quaranta di questo secolo. La chiesa di Sant’Andrea nelle sue forme attuali è frutto di una ulteriore ristrutturazione avvenuta tra il 1668 e il 1674 per opera del padre Lorenzo Prosperi. Prima della ricostruzione del convento agostiniano, Giovanni fece anche costruire il piccolo romitorio in località Sant’Anna, cove oggi si trova la chiesa di Sant’Anna nel bosco, eretta sulle rovine dell’antico eremo nel 1971. Nel passato gli abitanti di Tirli si recavano il 25 luglio all’eremo, si bagnavano alla fonte di San Guglielmo, e si caricavano sulla testa o sulle spalle le pietre prelevate dai ruderi per portarle fino al luogo detto La Crocina dove, liberandosi del peso, pronunciavano la frase: Io ti carico e ti scarico. Dell’originario convento di Santa Lucia fondato da padre Giovanni nella campagna di Batignano, non rimangono che pochi resti inglobati nella struttura del podere omonimo, mentre il monastero di Santa Croce è sostanzialmente ben conservato. Dopo la soppressione (1811) venne utilizzato come fabbrica di vetri. Oggi è proprietà privata e presenta all’interno un elegante chiostro di mattoni con doppio ordine di arcate. Nel chiostro inoltre, si notano i frammenti di un vasto ciclo decorativo che ornava le lunette. Questa scheda è stata compilata da Beatrice Sordini. Il parroco era di nomina regia. Dall’11 febbraio 1929 è stata costituita anche un’Opera di San Martino che provvede alle riparazioni ordinarie e straordinarie, a sua volta sottoposta all’Opera della Cattedrale di Grosseto.

58100 Batignano, Province of Grosseto, Italy
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