Immagine della Vergine e San Francesco

Una prima trasformazione in convento avvenne nel 1328. Nel quattrocento il convento venne ampliato: di questa fase ricostruttiva rimane, all’interno dell’attuale convento, un corridoio con una delle celle contrassegnata dal monogramma bernardiniano e trasformata ora in cappella, in ricordo dell’abitazione del Santo senese. In una descrizione che abbiamo di fine XVI secolo, la chiesa presentava ancora un’unica navata. Agli inizi del XVII secolo la chiesa subì forti rimaneggiamenti: venne abbassato il pavimento, alzato il tetto e ricostruita la volta. Venne aperta, in questa occasione, sulla destra una nuova navata di dimensioni minori, inizialmente dedicata a San Diego, poi dedicata al Beato Antonio Vici.Descrizione: Un affresco risalente al 1400 (in parte mutilo) raffigurante la Vergine (tipologia della Madonna del latte) in trono col bambino che regge nella mano sinistra un cartiglio con scritto “Ego sum Lux mu(n)di”. Alla sinistra del trono è rappresentato San Francesco e ai lati della spalliera, sono rappresentati due angeli, di piccole dimensioni, inginocchiati. Attualmente è collocata sul secondo altare della navata di destra. La chiesa subì forti rimaneggiamenti all’inizio del seicento e l’affresco venne in quell’occasione rimosso (con una parte del muro su cui era dipinto) dalla collocazione originaria: prima di allora l’immagine, integra, forse presentava, in base a quanto si può dedurre da alcuni documenti risalenti alla metà del ‘500 altre tre figure di santi (Antonio di Padova, Ludovico di Tolosa e Chiara d’Assisi). Entrata in uso: nell’anno 1400 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Erano conservati vicino all’immagine di culto. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Gli ex voto sono andati perduti.

Il primo documento che attesta l’esistenza di un altare dedicato alla Vergine è l’indulgenza concessa da Niccolò IV a chi avesse visitato l’altare presso cui era venerata la “divotissima” immagine nelle principali festività della Vergine e di alcuni santi. La tradizione vuole che la chiesa di San Francesco (originariamente dedicata a Santa Maria) sia stata fondata dal Santo durante una sua visita a Stroncone avvenuta nel 1213: il padre serafico si sarebbe fermato a venerare una piccola edicola mariana molto cara al popolo, situata sulla modesta altura posta di fronte al paese di Stroncone, lungo la via che sale verso il centro abitato. Lì il santo, per dare il giusto rilievo a quella sacra immagine, avrebbe fondato una piccola chiesa dedicata alla Vergine: questo primo edificio costituirebbe il nucleo originario dell’odierna chiesa di San Francesco. Una leggenda vorrebbe che l’attuale sacra immagine mariana (raffigurante la Vergine col Bambino e San Francesco) sia ancora quella venerata da Francesco. Nel 1328 venne ampliato e divenne convento; nel 1388 venne concessa a Paolo Trinci, riformatore dell’ordine (allora qualche cronista comincia a nominare il convento “L’Eremita di Stroncone”, mentre ancora nelle bolle e nei brevi conserva il nome di Santa Maria). L’attuale immagine risale, con certezza documentaria al 1400: se ne deduce quindi che costituisce una ‘replica’ del dipinto originario: il fatto che agli inizi del XV secolo ancora si sentisse l’esigenza di ‘ripetere’, di ‘rinnovare’ la sua presenza all’interno della chiesa testimonia come il suo culto fosse ancora molto sentito. Nel XVII secolo l’immagine subì però uno ‘spostamento’, non per acquistare una rinnovata centralità in una più degna collocazione ma, sintomo questo evidente di una diminuita intensità del suo culto, per finire sul fianco della nuova navata destra, dove, lentamente la presenza di un nuovo culto (legato alla ‘crescente’ presenza del Beato Antonio Vici) finì per ‘scavalcare’ la venerazione della Vergine. A tutt’oggi non si può dire che la devozione mariana si sia del tutto spenta: tra alcuni fedeli è ancora presente un particolare ‘affetto’ e una viva devozione verso quell’immagine. Prima dell’edificazione della chiesa ad opera di San Francesco, sul luogo esisteva una cappellina mariana venerata dallo stesso Francesco. La tradizione vuole che, alla morte del santo, il suo più fedele ritratto venisse raffigurato accanto all’immagine della Madonna: l’affresco attuale raffigurante la Madonna con san Francesco (plausibilmente una riproduzione quattrocentesca dell’originario) sarebbe, secondo la tradizione, quello presente nell’edicola venerata dal santo. Il 5 giugno 1291, Papa Nicolò IV con breve dato da Orvieto, concesse indulgenze “a chiunque de’fedeli avesse visitato l’altare ove è situata la stessa divotissima pittura nelle quattro festività maggiori, della beatissima Vergine” e dei santi Francesco, Antonio e Chiara. L’otto agosto del 1327, otto Vescovi concedevano 40 giorni di indulgenza ai fedeli che nelle festività della Vergine e in quelle dei Santi Francesco, Antonio, Ludovico e Chiara, avessero ivi adempiuto particolari pratiche religiose” .

05039 Stroncone TR, Italy
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