La Madonnina in Santa Chiara

La chiesa è ad una sola navata con tre altari laterali, dei quali due a sinistra in cappelle incavate. Importanti modifiche (aggiunta dell’atrio di accesso) furono realizzate tra il 1525 e il 1551 e finanziate da Paride Centurione Fattinati. Fu restaurato dopo la riapertura del 1817 ed in seguito ai bombardamenti del 1942-44 e ancora negli anni ’60.Descrizione: Rappresenta il volto di Maria Ss., di ignoto autore (XVI sec.; dim. 18×26 cm.). Essa si trovava ab antiquo all’interno del monastero, e probabilmente (per le sue ridotte dimensioni) era utilizzata per la devozione privata di qualche monaca. Dal 1647, a seguito di un miracolo (v. scheda 22), la devozione ad essa aumentò notevolmente e fu collocata nel coro; dal 1817 fu collocata sull’altare di S. Francesco (primo a sinistra). Entrata in uso: nell’anno 1647 Immagine: Dipinto
Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Oggetti vari, Altro

L’episodio miracoloso che dette notevole impulso alla devozione alla Vergine avvenne nel 1647 (v. scheda 22). L’immagine venerata è collocata nella chiesa del monastero di S. Chiara, eretto nel 1296. Nel 1746 e 1747, per due volte, le monache clarisse dovettero abbandonare il monastero per alcuni mesi in conseguenza delle vicende della guerra contro gli Austriaci. Nel 1810, in seguito ai provvedimenti napoleonici, il monastero fu abbandonato e la chiesa rimase chiusa fino al 1817. Fu nuovamente chiusa dal 1861 al 1868 quando per ordine del governo fu adibito ad ospedale militare. Fu infine ancora ababndonato a seguito dei bombardamenti del 1942: le monache vi rientrarono solo nel 1948; la chiesa fu riaperta al culto nel 1953. Recentemente le monache sono state trasferite e la chiesa è stata nuovamente chiusa al culto. All’immagine venerata le monache attribuirono il fatto che rimasero tutte miracolosamente illese da un crollo nel dormitorio la sera del 11/02/1647; la mattina seguente l’immagine era ancora miracolosamente appesa al muro e fu vista scivolare e posarsi dolcemente sul pavimento. Da quel giorno ebbe particolare devozione. L’episodio è riportato da un’epigrafe tuttora esistente nel monastero. Si tramanda che nella notte della festa di S. Michele Arcangelo nel 1525 le monache del monastero avrebbero visto una luce vivissima rimanere sospesa per quasi un’ora sulla chiesa francescana di Nostra Signora del Monte, rilasciando in seguito testimonianza giurata dell’avvenimento. Si tramanda inoltre che S. Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), visitando il monastero, vi piantasse una mandorla nella quale aveva impresso l’iniziale latina del nome di Gesù: J; ne nacque un albero che avrebbe prodotto mandorle con l’impronta della J. Si tramanda infine che una giovane, desiderando farsi monaca ma incontrando l’opposizione delle consorelle del convento, si prostrò piangente davanti al Cristo Crocifisso che le avrebbe parlato assicurando il compimento del suo desiderio. Infatti una votazione segreta per decidere circa la sua vocazione, ottenne tutti i voti favorevoli e la giovane poté così consacrarsi al Signore. Durante la soppressione napoleonica il Crocifisso fu venduto ma venne riacquistato nel 1817. E’ tuttora conservato nel monastero. Tra il 1810 e il 1817, periodo in cui il monastero e la chiesa rimasero chiuse, l’immagine venerata fu portata con sè dalle Clarisse nell’abitazione dove risiedetetro in quegli anni, nella zona centrale della città. Le monache vi rientrarono il 26/6/1817. La chiesa di S.Chiara è monumento nazionale. 1815: Pio VII, di passaggio da Genova, concesse alcune indulgenze alle Clarisse per l’immagine venerata. 19/11/1818: Pio VII concesse 500 giorni di indulgenza a chi avesse pregato dinanzi all’immagine venerata, e indulgenza plenaria ai fedeli che avessero visitato la chiesa, confermati e comunicati, nei giorni 26, 27, 28 giugno di ogni anno. Con instrumento redatto il 07/03/1498 le religiose cistercensi (rimaste nel monastero solo in quattro) promettono al Commissario del p. Vicario Provinciale della Regolare Osservanza di S. Francesco di Genova, p. Giovanni da Sestri, di dargli il possesso del monastero con tutte le proprietà collegate; egli si impegna ad introdurre entro 20 giorni 7 monache dell’Ordine di S. Chiara, dipendenti dal Vicario Generale della Regolare Osservanza di S. Francesco. La presa di possesso avvenne il 09/03/1498. Teodosio di Camilla riservò per sè e per i suoi eredi il giuspatronato e il diritto di eleggere la badessa.

San Martino, Genova, Italy
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