Madonna del Bagno

Sul terrero dell’apparizione, donato dalla famiglia Teri di Salutio, furono edificati una chiesetta ed un convento. La chiesa, a navata unica, è preceduta da un piccolo portico con arco ribassato, sul quale poggia il campanile torre in stile neogotico, degli inizi del secolo XX. Alla chiesa si accede tramite un unico portale. Dietro la chiesa si trova la sacrestia, alla quale si accede da due piccole porte nella zona presbiterale. Vi è un unico altare (in origine erano tre).Descrizione: L’oggetto miracoloso è un dipinto ad olio su tela, raffigurante la Madonna col Bambino a mezzobusto, opera di un pittore locale. Sulla testa, entrambi hanno applicata una corona d’argento, opera del secolo XVI. Si venera anche il cosiddetto masso dell’apparizione, posto nella zona presbiteriale e parte anche nella retrostante sacrestia, in parte scalpellinato per ricavarne l’altare. Entrata in uso: nell’anno 1588 Epifania: Nel 1588 la Vergine apparve ad una pastorella. La Vergine apparve su un masso e disse di comunicare ala parroco che la sera successiva sarebbe apparsa una processione, ciò che avvenne. Immagine: Dipinto Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: No

Nel 1921 la parrocchia contava circa 220 persone residenti in luoghi montani e disagiati. A partire dal secondo dopoguerra, la popolazione locale ha subito un brusco calo. I locali dell’ex convento annesso al santuario vennero adibiti a scuola elementare ed a fattoria. Dal 1973 la chiesa e l’ex convento sono stati dati in affidamento al gruppo scout Arezzo 1; il parroco di San Eleuterio a Salutio celebra messa nel santuario solo in occasione della festa annuale del santuario o di qualche raduno scout. L’abate Porcellotti (1865) così riporta l’avvenuto miracolo: Nel territorio dell’ora dismessa pieve di Nassa, un dì del 1588 apparve ad una pastorella la beatissima Vergine in forma di veneranda matrona, seduta su d’alto masso, e le ordinò di dire al suo pievano (un don Giovanni Boni), che nella notte vegnente vedrebbe lunga processione; che nel luogo d’onde quella partiva, dovevasi erigere un convento ai frati minori; e che là dove finiva si piantasse una croce a veduta del Sacro Monte della Verna. La pastorella obbedì; il pievano credè, vide e pubblicò la visione. Nel 1973 sono stati iniziati alcuni lavori di restauro della Chiesa e del convento. La chiesa aveva subito interventi nel ‘700 (come attesta un’iscrizione nella stessa e la decorazione a stucchi) e negli anni Venti del ‘900, quando mil pavimento antico in cocciopesto era stato sostituito con uno di mattonelle. Nel corso degli ultimi restauri sono stati sostituiti i gradini dell’altare. Anche il convento ha subito rimaneggiamenti tra cui uno nel 1836 come attesta un’iscrizione nella parte porticata. Il corpo dell’edificio era più arretrato come dimostra il ritrovamento di un’arcata del porticato all’interno dell’edificio. Nel corso dei restuari si sono rinvenuti gli stipiti delle porte che immettevano nelle celle. Questa scheda è stata compilata da Giuletta Cappelletti e Stefano Meacci. Nel 1665 i frati furono costretti ad abbandonare il convento locato presso il santuario. La bibliografia relativa parla di non meglio specificate persecuzioni a danno dei Minori. Nel 1921 il vescovo Mignone dice che il santuario è di regio patronato e di libera collazione. Dal 1726 nel santuario era presente una Compagnia della Madonna del Carmine, ma non sembra che essa avesse diritto di giuspatronato sul santuario.

Castel Focognano, Province of Arezzo, Italy
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