Madonna del Buon Consiglio
Note sulla raccolta: La collezione conta circa 3000 esemplari. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate, Fotografie, Altro Conservazione attuale: Gli ex-voto si trovano esposti nel museo annesso al santuario.
Dal 27 aprile (due giorni dopo l’apparizione miracolosa dell’affresco) al 14 agosto 1467 il notaio del paese trascrisse in un registro ben 159 miracoli. Nel 1787, la raccolta, conservata nell’archivio del santuario, fu esibita alla Sacra Congregazione dei Riti nella Causa dell’Ufficio Proprio, esaminata da Gaetano e Callisto Marini e da essi riconosciuta contemporanea, autentica e di tutta fede (Callisto Marini, Esame critico dei monumenti spettanti all’apparizione della Madonna del Buon Consiglio, Roma 1779.
La data si riferisce all’ Apparizione dell’Immagine della Madonna con Bambino avvenuta il 25 aprile 1467. Esiste una relazione del Padre Ambrogio da Cori circa il miracoloso rinvenimento della Madonna sul muro della chiesa (25 aprile 1467). Secondo la redazione della leggenda scritta dal Coriolano nel 1481 la visione della santa immagine sarebbe avvenuta a tutta la comunità in occasione della festa di San Marco, senza la precisazione del luogo di provenienza, e così altre redazioni quattro-cinquecentesche parlano soltanto dell’apparizione senza alcun richiamo alla provenienza dall’Albania. Invece solo nel 1630 papa Urbano VIII, arrivato a Genazzano per implorare aiuto contro la peste dice che la madonna era venuta da paesi lontani. Da allora il luogo di provenienza si precisa, prima, nel 1681, si dice proveniente dalla Schiavonia, dal 1748 la località di provenienza è precisata come Scutari, variante che resta poi confermata nella successive redazioni della leggenda. Secondo la leggenda divenuta tradizionale l’immagine sarebbe stata portata da Scutari (Albania)a Genazzano da mani d’angeli e seguita da due pellegrini di nome Giorgi e De Sclavis. Ancora oggi questa tradizione si tramanda di generazione in generazione ed è vivissima presso gli albanesi che, venendo pellegrini al santuario, invocano Maria con l’antico titolo di Signora d’Albania. Esistono due iscrizioni: una sul timpano della tribuna e l’altra su quello del portale della facciata.L’iscrizione sul timpano della tribuna ricorda l’evento prodigioso dell’apparizione dell’affresco:DIVINITUS APPARUIT / HEC IMAGO A.D.M. / CCC.LXVII. XXV APRILIS.Lo stesso evento è ricordato anche sul timpano del portale della chiesa, dove un bassorilievo raffigura la Vergine col Bambino, in atteggiamento analogo a quello dell’affresco, ma posto entro un medaglione sostenuto da due angeli in volo: M.CCC.LXVII. SUB. ANNIS. INCARNATI DER VERBI. FES / TO MARCI. HORA. VESPERI. DEI. GE / NETRICIS. MARIAE. QUAM. IN HUIUS. PHANI / SACELLO. MERMORE. VENERAMI / NI. EX ALTO. FIGURA. PROSPEXIT. ICCD – MNATP, Sgrò. Urbano VIII e pontefici successivi.
Corso Cardinal Vannuteli, 2, 00030 Genazzano RM, Italy