Madonna del Carmine

Cappella: edificio con facciata aperta da un porticato a tre archi con capitelli corinzi. Nel 1926 la cappella fu smontata e riedificata in maniera identica nel centro del paese, su un terreno donato da un certo Carlo Salvatori. Nel 1960 si sono avuti restauri all’edificio. (Lo spostamento non ha comportato mutamento della tipologia architettonica in quanto l’edificio fu trasferito grazie alla numerazione di ogni singolo pezzo).Descrizione: Immagine cinquecentesca della Madonna con Bambino. L’immagine venerata è una riproduzione conservata in una ancona del 1697. Il dipinto originale è conservato a Carpi. Entrata in uso: tra l’anno – e l’anno 1697 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No

L’attestazione compare scolpita sul frontone d’ingresso. Il santuario ha avuto origine dalla cappella del cimitero. La dedicazione alla Madonna del Carmine è determinata dal fatto che l’ancona e l’immagine della Madonna del Carmine conservate nella Chiesa parrocchiale furono trasferite presso l’oratorio, mentre il nome Madonna della Croce deriva dalla croce in legno alta qualche metro, eretta in epoca imprecisata nel primitivo piazzale della Chiesa, e visibile fino al 1927. Nel 1926 la cappella fu smontata e riedificata in maniera identica nel centro del paese, su un terreno donato da un certo Carlo Salvatori (l’edificio fu trasferito pari pari grazie alla numerazione di ogni singolo pezzo). All’origine di questa decisione c’era la necessità di impostare un nuovo sviluppo urbanistico dell’area che avrebbe provocato l’inevitabile demolizione dell’edificio. L’iniziativa, realizzata con il consenso della Sovrintendenza alle Belle Arti, trovò un vasto sostegno finanziario nella popolazione. La data indicata per l’entrata in vigore della prima parrocchia è quella relativa al documento più antico in essa conservato. Questo tempietto beneficiava della rendita di beni estreni al paese, quali un lotto di terreno nel comune di S.Andrea Pelago ed altri nei comuni di RoccaPelago, Sassuolo e Montecreto. BIBLIOGRAFIA – I seguenti testi, già inseriti nel repertorio bibliografico in collegamento a santuari della diocesi di Modena, presentano riferimenti e bibliografia utili per la ricerca in corso: LIBRO – BALDELLI FRANCA, Gli archivi parrocchiali della provincia di Modena, 1994. (Il lavoro prende in esame tutte le parrocchie della diocesi Modena-Nonantola ricostruendone brevemente la storia e il patrimonio documentario. In particolare: Oratorio della Madonna del Carmine: p. 281) – LIBRO – SILINGARDI GIANCARLO, Santuari Mariani Modenesi, Modena 1979 (Oratorio della Madonna del Carmine: pp. 211-212) – LIBRO – MONTANARI GIANCARLO, Itinerari mariani, Modena 1991, (L’ autore prende in esame alcuni fra i principali oratori e santuari dedicati alla Vergine della diocesi di Modena-Nonantola fornendo notizie sulla storia, l’ arte, la devozione: Oratorio della Madonna del Carmine: II, 74-79) – ARTICOLO IN MISCELLANEA – PEZZOLI S., Repertorio generale dei santuari in Emilia Romagna, in Arte e santuari in Emilia Romagna, Cinisello Balsamo 1987 (Diocesi di Modena: Oratorio della Madonna del Carmine: p. 203) – LIBRO – / – L’ Emilia Romagna paese per paese, Firenze 1987-1989, voll. VI (Breve descrizione del contenuto; è una pubblicazione che, procedendo in ordine alfabetico, descrive dal punto di vista geografico, economico, istituzionale, storico e artistico i comuni emiliano romagnoli. Parlando del patrimonio artistico e delle tradizioni legate ad ogni singolo paese si sofferma anche sui luoghi di culto. Diocesi di Modena: Oratorio della Madonna del Carmine: IV, 99) – LIBRO – LONGAGNANI, MANICARDI, SCHIFANI CORFINI , Le Case le Pietre le Storie. Itinerari nei comuni della provincia di Modena, Modena 1980 (Breve descrizione del contenuto: è una guida, a cura della Provincia di Modena, che prende in rassegna tutti i luoghi da visitare nei singoli comuni. All’ inizio sono proposti anche alcuni itinerari tematici, uno dei quali è proprio dedicato ai santuari. Oratorio della Madonna del Carmine: p. 239) -.

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