La chiesa, che nella sua struttura riecheggia il linguaggio di Francesco di Giorgio Martini, è tipicamente rinascimentale. Coperta con tetto a capanna, in facciata presenta un oculo ed un unico portone sormontato da timpano triangolare. L’interno è costituito da una vasta aula rettangolare coperta a capriate. Nel corso dei secoli l’interno ha subito vari rimaneggiamenti, è stato riportato alle forme originarie da un restauro novecentesco, che ha recuperato numerose porzioni di affreschi.Descrizione: Si tratta di una Vergine con il Bambino dipinta su tegola . Il Bambino è rappresentato con la faccia appoggiata alla guancia sinistra della Vergine, che lo sorregge tra le braccia. La rappresentazione mariana riecheggia lo stile bizantino, peraltro è diffusa la leggenda che l’immagine provenga dall’Oriente. In nome di Maria, ciò che sembrerebbe confermare la provenienza dell’icona, è scritto da destra verso sinistra. Secondo alcuni studiosi l’immagine risalirebbe addirittura al secolo IX o al secolo X. Entrata in uso: nell’anno 1524 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Intorno all’immagine venerata. Tipologia degli ex voto: Oggetti vari Conservazione attuale: Per motivi di sicurezza omettiamo gli estremi della conservazione attuale.
Di numerosi miracoli narra la già citata fonte redatta dall’abate Gesualdo di Abbadia San Salvatore.
La data iniziale si riferisce all’erezione del santuario, cioè della chiesa attuale. In realtà, tuttavia, il culto è assai precedente a quella data. Non sussistono notizie certe in proposito: sappiamo soltanto che nel XV secolo era attestata una piccola cappella, quella su cui sarebbe sorto il santuario, ubicata in una zona che all’epoca era esterna all’abitato di Abbadia. Secondo la fonte principale cui attingiamo le notizie riguardanti il culto, ovvero lo scritto dell’Abate Gesualdo, Abate di Abbazia San salvatore nel XVII secolo, il culto risalirebbe adirittura all’899, anno in cui avvenne il miracoloso ritrovamento dell’immagine venerata. Di lì a breve, secondo l’Abate Gesualdo, sarebbe stata eretta una cappella. Per la mancanza di indagini storico architettoniche sul santuario è impossibile, allo stato attuale, confermare o meno la versione del’Abate summenzionato.
Secondo la leggenda di fondazione nell’anno 899 una pastorella, mentre andava in cerca di funghi nei boschi, vide attaccata ad un castagno l’immagine della Vergine con il Bambino dipinta su tegola. Nessuno prima della pastorella aveva mai visto quell’immagine, sebbene il luogo fosse frequentato, perché si trattava di una porzione di bosco limitrofa al villaggio di San Giovanni. La pastorella divulgò la notizia e le popolazioni che abitavano nei dintorni accorsero, pensando che essa fosse stata mandata dal Cielo. Così l’abate Agilulfo ordiò che venisse immediatamente eretta una cappella per contenere l’immagine.
Attualmente il piccolo santuario è uno dei luoghi di devozione mariana più importanti della montagna amiatina. Questa scheda è stata compilata da Isabella Gagliardi.
Il diritto di giupatronato era condiviso con il Comune di Abbadia San salvatore: ancora oggi lo stamma del Comune, insieme a quello dell’Abbazia, campeggia sulla facciata della chiesa.
53021 Abbadia San Salvatore SI, Italy
Madonna del Castagno
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