Madonna del Faggio

Il santuario è affiancato da un romitorio, anch’esso in pietra come la chiesa, appoggiato sul fianco destro del tempio e coperto dalla stessa falda del tetto. Sull’architrave del portale d’ingresso della chiesa è un’ iscrizione che documenta la prima apparizione della Vergine nel 1516.Descrizione: Affresco dipinto sulla parete dietro l’unico altare raffigurante una Madonna con il Bambino del secolo XVI. Nel 1706 l’affresco è ricordato dal visitatore come oggetto di sentita devozione popolare : divoissima immagine di Maria Vergine con il Bambino in collo. Nel 1715 la Madonna era incoronata con corona d’argento. Entrata in uso: nell’anno 1516 Epifania: Vergine. La Madonna apparve ad una pastorella, alla quale offrì alcune fragole chiedendo in cambio la recita quotidiana del rosario. Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No

La data della più antica attestazione del santuario si evince da un’iscrizione incisa sull’architrave della porta d’ingresso della chiesa, in cui è scritto Aparve la Vergine A. MV16. Dato che il santuario era stato abbandonato dal popolo di Sintigliano, nel 1793 il vescovo di Sansepolcro Roberto Costaguti dcretò il passaggio del santuario medesimo al popolo di Cercetole. La leggenda di fondazione, tramandata dalla tradizione orale, parla della miracolosa apparizione della Vergine ad una pastorella nel 1516. La madonna offrì alla ragazza delle fragole, chiedendo in cambio che ogni giorno recitasse il rosario. Questa scheda è stata compilata da Susanna Buricchi. Clemente XI nel 1715 concesse l’indulgenza plenaria ai pellegrini che avessero visitato il Santuario della Madonna del Faggio. La giurisdizione vescovile è attestata dal primo documento d’archivio cha fa riferimento al santuario. Si tratta della Visita Pastorale del vescovo di Sansepolcro Niccolò Tornabuoni del 1568, da cui risulta che la chiesa fu costruita da una confraternita di uomini devoti di Sintigliano, i quali facevano celebrare messe nelle festività della Vergine e nella prima domenica di ogni mese. La cura materiale, nonché l’organizzazione dell’officiatura litigrica del luogo spettava ad una confraternita di uomini devoti di Sintigliano. Fino dal 1689 si affiancò alla confraternita, come garante della custodia del santuario, un eremita francese originario di Lione, fra Guglielmo Girardi, che rimase nel santuario fino alla sua morte, occorsa nel 1715. Dal 1715 al 1754 il nuovo eremita posto a custodia del santuario fu fra Gioacchino Gherardini da Volterra. Dal 1754 l’eremita fu Mattia di Lazzaro da Castelnuovo.

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