Madonna del Monte

I numerosi lavori di ristrutturazione che si sono succeduti dalla fondazione al ‘900 hanno dato al santuario l’aspetto attuale. Sulla salita che porta al santuario sono presenti 14 cappellette con le stazioni della Via Crucis, il campanile fu costruito nel 1621, l’anfiteatro granitico con esaedra delle fontane nel 1698 e furono aggiunti numerosi locali: un oratorio a sei stanze e due stalle.Descrizione: Dipinto della Vergine Assunta in cielo, circondata da un nimbo di gloria e da alcuni angeli che suonano strumenti musicali. L’affresco, su blocco di granito spalmato a calce e murato sulla parete, è stato datato al XIII-XIV secolo. Entrata in uso: tra l’anno 1275 e l’anno 1315 Immagine: Dipinto Luogo: Fonte
Ubicazione originaria del Santuario: Gli ex voto si trovavano appesi vicino all’immagine miracolosa. Note sulla raccolta: Si tratta per la maggior parte di ex voto marinari prodotti a Livorno, in Liguria o all’Isola d’Elba. In genere sono tavolette dipinte con la riproduzione dell’imbarcazione salvata. Nel questionario del 1929 si legge :moltissimi oggetti d’oro, dono dei pellegrini, sono tenuti dal solo podestà senza inventario alcuno. Lo stesso si ribadisce nel questionario del 1932: nel santuario ci sono molti e preziosissimi oggetti d’oro donati alla Madonna, conservati pessimamente, prima in mano del Cappellano, sono ora in mano del podestà Velasco, senza il doppio inventario e senza controllo. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Si sono conservati soltanto quelli dal 1839 ad oggi, ma per ragioni di sicurezza non forniamo gli estremi atti all’identificazione del luogo di conservazione. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: AA.VV:, Ex voto, Arte popolare e fede, Catalogo della mostra omonima (16 luglio-2 agosto 1991), Piombino, Centro Piombinese di Studi Storici 1991.

La prima attestazione scura dell’esistenza del santuario è costituita da un atto di Cosimo dei Medici datato 1547. Molto probabilmente il santuario ebbe origine grazie all’impegno di qualche eremita che viveva nella grotta situata in prossimità della fonte vicino al santuario. Purtroppo gran parte della documentazione relativa al santuario è scomparsa a causa dell’invasione francese della Toscana, perciò è impossibile recuperare notizie certe della fase di vita più antica del santuario medesimo. Alcuni pastori, pascolando i loro armenti sul Monte Giove, trovarono un’immagine della Vergine dipinta su un masso. Scesi al paese vicino narrarono stupiti il fatto, la popolazione accorse sul luogo del ritrovamento e ben presto si pensò di costruire un modesto oratorio. Il luogo del rinvenimento sembrava troppo distante dal paese, perciò unanimemente fu deliberato di costruire l’oratorio nel Pian del Castagno, dove fu trasportato il masso dipinto e dove furono raccolte tutte le pietre per la costruzione. All’alba del giorno seguente non si trovarono più nè il masso né le pietre: tutto il materiale fu ritrovato nel luogo della inventio del dipinto, situato presso una sorgente. Una lapide apposta sul santuario attesta il soggiorno di Napoleone Bonaparte al santuario medesimo dal 23 agosto al 5 settembre 1814. L’amministrazione del santuariofu rivendicata, nel 1940, dall’ordinario diocesano Monsignor Faustino Baldini. Questa scheda è stata compilata da don Sandro Tredici e da Beatrice Sordini. Indulgenze diocesane a partire dalla fondazione . Agli inizi del XVI secolo il parroco di Marciana si recava ogni giorno al santuario per dire la messa. Tra 1792 e 1735 officiarono il santuario i sacerdoti diocesani di San Paolo della Croce. Nel 1819 si celebrano le feste della Titolare, della Visitazione e tre messe alla settimana. Una certa rarefazione dell’officiatura è attestata dal questionario del 1912-1919, nel quale di legge che il santuario è celebrato tutti i giorni festivi, anche quelli soppressi, il sabato di ogni settimana e una volta al mese per obbligo del cappellano. Dal questionario del 1932 si apprende che il santuario è privo del cappellano proprio e che il parroco di Santa Caterina vi si reca nei giorni festivi e qualche volta anche feriali a celebrare le messe per comodo dei pellegrini. Nel 1927 in una relazione sugli oratori della parrocchia di Marciana, si legge che tale oratorio deve soddisfare 180 messe all’anno, ma non ha un sacerdote, così l’arciprete Mariotti dice di aver scritto ai Minori Osservanti, ai Cappuccini, ai Vallombrosani, ai Domenicani, ai Passionisti, ai Padri dell’Immacolata, alla Pia Società di San Paolo e anche ad altre congregazioni per chiedere la disponibilità a officiare il santuario. Egli non ottenne alcuna risposta affermativa. L’amministrazione del santuario dipendeva direttamente dall’amministrazione comunale che ne gestiva le rendite e organizzava l’officiatura del santuario a partire dal 1819 attraverso un camarlengo e successivamente attraverso l’Opera della Madonna del Monte. Dal questionario del 1929, redatto dal parroco per informare il vescovo sullo stato dei beni della parrocchia di Marciana, di apprende che il Santuario del Monte : per diritto era amministrato, in passato, dal rettore del santuario che doveva darne regolare conto annuale al Comune, ma incuria e inefficienza dei cappellani ufficianti fece sì che l’amministrazione passasse al Comune, ed ora detta amministrazione è puramente civile ed il Comune e per essa l’Opera del Comune pensa al decoro del santuario, al mantenimento del servo e delle feste ordinarie. Oggidì il santuario non ha cappellano e vi supplisce come può il parroco, celebrandovi qualche volta alla festa, quando è richiesta dai pellegrini. […] L’amministrazione senza controllo è tenuta dal Comune. Dal 1917 non viene soddisfatto il legato di tre messe alla settimana. Dal 1932 al 1936 le rendite del santuario sono amministrate dal podestà: Oggi [1936] è il solo podestà che, in modo assolutamente indipendente, amministra il santuario, dispone pro libitu di tutte le rendite, a mezzo del segretario comunale ordina gli incanti dei prodotti in natura e, alla fine dell’anno, la cassa è sempre in deficit. L’aurore della succitata relazione, cioè l’arciprete Mariotti, sostiene l’illegalità di un simile patronato, mettendone in evidenza le dubbie origini : La Regia Prefettura domandò, vari anni or sono, al sindaco d’allora, per quale ragione l’Opera del Monte non dipendesse dalla prefettura e fu risposto facendo risaltare la natura di detto beneficio, puramente ecclesiastico, e la cosa fu messa in tacere. Il libro dal quale, me presente e traducente poiché in latino, fu tolto il sunto di tale risposta, sparì e non è stato più rintracciato. Per avere dati più precisi, bisognerebbe consultare tutto l’archivio della Madonna, ma è difficile poterlo ottenere, per ragioni facili a comprendersi. Il Patronato del Pricipe di Piombino entrò in vigore nel corso del secolo XVI.

57030 Marciana, Province of Livorno, Italy


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