Madonna del Monte

La parte più antica testimonia resti di costruzione a sassi squadrati e murati senza calce. Si notano pezzi di architrave in arenaria. L’architettura generale del santuario riprende alcune forme stilistiche d’oltralpe.Descrizione: L’oggetto venerato rappresenta una Vergine con il Bambino. Il manufatto è di fattura artigianale molto antica. Alcuni studi la datano addirittura al VII-VIII secolo. Entrata in uso: tra l’anno 1200 e l’anno 1287 Epifania: Viene venerata l’immagine della Madonna che apparve in sogno ad un uomo. Immagine: Statua Luogo: Vetta
Ubicazione originaria del Santuario: Intorno all’immagine venerata e sulle pareti interne del santuario. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Oggetti vari Conservazione attuale: Per motivi di sicurezza non forniamo gli estremi della collocazione attuale.

Il santuario nasce come cella benedettina verso il secolo XII. Il primo documento che si conosca circa la chiesa di Santa Maria è del 22 novembre 1287, un atto col quale l’abate Rambaldo di Borzone (presso Chiavari) costituisce un suo procuratore per la difesa della chiesa. Si narra che un genovese, accusato di assassinio, trovò rifugio nei boschi di Mulazzo. Lì si fermò a pernottare e durante la notte una Signora gli apparve in sogno dicendogli alcune parole confortevoli. Al mattino l’uomo notò una pittura raffigurante la Madonna. Nel frattempo giunse all’uomo sua moglie, la quale lo avvertì che era stato completamente scagionato da quell’accusa. Sul luogo dell’accaduto gli uomini del posto vollero subito erigere una chiesa, ma, durante la sua edificazione, ogni sera sparivano gli attrezzi da lavoro. Un giorno questi uomini presero a seguire una colomba che li condusse in un luogo impervio, e lì trovarono tutti gli attrezzi. In quel luogo, secondo la leggenda, venne edificata la chiesa. Questa scheda è stata compilata da Rosaria Spinelli. In passato sono state concesse le indulgenze parziali e plenarie fin dal XIV secolo. In occasione del giubileo del 2000, il santuario è stato dichiarato porta Giubilare. Dal XIII al XV secolo il santuario dipendeva dall’abbazia di Sant’Andrea di Borzone. L’abbazia di Sant’Andrea di Borzone era dipendente dall’abbazia della Chaise Dieu. Alla fine del secolo XV cessò la vita monastica al santuario ed il priorato fu trasformato in commenda e concesso all’abate Raffaele Malaspina dei marchesi di Mulazzo. Dopo la sua morte, altre persone furono insignite di questa commenda, i cui beni però rimasero sempre in mano alla famiflia Malaspina. Questo avvenne fino all’incameramento dei beni avvenuto nel 1796 ad opera dei francesi. Nel 1804 l’ultimo feudatario di Mulazzo, Alessandro Malaspina, acquistò dal governo repubblicano i beni del soppresso beneficio. Nel 1858 i beni del defunto Malaspina furono acquistati dal Alessandro Zini. Ora il beneficio è della parrocchia di Pozzo. Precedentemente il santuario era curato dai monaci di Sant’Andrea di Borzone.

54026 Mulazzo MS, Italy
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