Madonna del Ponte

L’edificio è costituito da un’unica aula, preceduta da un portico, con annessa la sacrestia sul lato sinistro. Di fronte all’edificio vi è ora una mensa, che serve a celebrare l’eucarestia durante la festa, quindi al di fuori del santuario.Descrizione: Immagine della Madonna che sostiene il Bambino con il braccio destro. Due angeli sorreggono una corona regale sopra il capo della Vergine. Epifania: La Madonna con il Bambino. Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Lungo le pareti interne ed accanto all’unico altare. Note sulla raccolta: Vi sono 9 quadretti ex-voto dipinti su tavoletta lignea e su tela (1849-inizio XX sec.). Alcune tavolette lignee dipinte e ricami Per Grazia Ricevuta. Inoltre un discreto numero di immagini sacre a stampa, in particolare della Sacra Famiglia e dalla Madonna, risalenti tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Esiste una raccolta di gioielli e preziosi, così come vi è una raccolta di stampelle lignee e di protesi finte, appese un tempo dirimpetto all’altare, sopra l’ingresso principale. Vi sono pure un paio di fotografie. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Fotografie Conservazione attuale: Gli ex voto, ivi comprese le tavolette lignee, dopo i restauri conservativi conclusi nel 1992, sono conservati in un luogo che omettiamo per ragioni di sicurezza. Le stampelle lignee e le protesi sono state temporaneamente depositate presso il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari M. Gortani di Tolmezzo. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Moro 1970, pp. 86-94, tavv. XLIV-LII; Sgubin 1994, scheda 70, che riproduce la tav. XLIV di Moro.

L’arcivescovo Emanuele Lodi il 26 marzo 1834 permise la costruzione della chiesa al posto di una cappella preesistente. La sua presenza è documentata almeno dal 1811, ma dovrebbe essere di molto precedente. Cantarutti [1], p. 1345; Toller [1], p. 132-3; Zoff 1991 [3, T73-5], pp. 181-3; Zoff 1998 [1]. Le leggende di fondazione sostengono in alcune loro varianti che la cappella primitiva sia sorta dall’iniziativa degli zatterai che trasportavano il legname lungo il Tagliamento. Cfr. Altri eventi e dati cronologici rilevanti. Una prima cappella denominata Madonna del Ponte esisteva almeno dal 1811, curata da Pietro Mazzolini di Invillino. I fedeli che vi accorrevano lasciavano delle elemosine. Nel 1823 la Fabbriceria di Invillino intimò al Mazzolini di consegnare le chiavi della cappella ed a rendicontarne le entrate e le uscite. Da allora partì l’iniziativa dell’erezione della chiesa. Nel 1944, a seguito degli eventi del 10 agosto che salvarono il paese dalla distruzione da parte delle truppe di occupazione tedesche, le comunità di Villa Santina ed Invillino fecero un voto di recarsi al santuario processionalmente per 30 anni. Le leggende di fondazione sostengono in alcune loro varianti che la cappella primitiva sia sorta dall’iniziativa degli zatterai che trasportavano il legname lungo il Tagliamento. La presenza dei numerosi ex-voto testimoniano la persistenza del ricorso alla grazia della Madonna del Ponte. La festa annuale è una della funzioni più seguite fra quelle celebrate nel vecchio territorio della pieve. Indulgenza plenaria in occasione della festa principale, concessa in tempi recenti (anni ’80). La cura è sempre stata affidata al pievano di Invillino. L’elezione del pievano, che aveva cura spirituale anche sul santuario, avveniva attraverso l’elezione da parte delle comunità di Invillino e Villa.

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