Madonna del Soccorso

Si tratta di una chiesa conventuale in stile gotico-umbro e risalente al primo quarto del secolo XIV. La facciata della chiesa è in pietra arenaria e la zona occupata dal portale fino al sottotetto è leggermente sporgente rispetto al resto della superficie, così come i due contrafforti angolari che delimitano e racchiudono lateralmente la facciata. Il portale d’ingresso è in stile gotico, è strombato ed ha alcune colonne tortili il cui motivo prosegue anche nell’arco acuto. Al di sopra dell’ingresso si trova una sottile cornice orizzontale che divide in due piani la facciata. La chiesa ha una pianta rettangolare e la zona presbiterale è rialzata rispetto al piano di calpestio ed ha una copertura a volta a crociera, mentre il resto della chiesa ha una copertura a capriate lignee, decorata con lesene e modanature bianche. L’altar maggiore, addossato alla parete di fondo, è costituito da un baldacchino barocco con colonne purpuree e decorazioni a panneggi in stucco bianco. Interessante il rinascimentale vestibolo d’ingresso del Sansovino(1525) realizzato da due ordini sovrapposti di arcate ioniche in pietra serena. Il primo ordine è costituito da tre archi a tutto sesto, poggianti su colonne sacanalate e capitelli di ordine ionico, al di sopra un secondo ordine di tre archi a tutto sesto, poggianti su due pilastri. Il secondo ordine del vestibolo d’ingresso è coperto da tre piccole volte a crociera. Baldassarre Peruzzi elaborò un progetto che prevedeva la spartizione della chiesa in tre quadrati coperti da cupole; tale idea però rimase inattuata. Agli inizi del secolo XVIII la chiesa venne rialzata di circa due metri; vennero costruiti otto altari in stucco, tamponate le monofore ed aperti nuovi spazi nel sottotetto. Il tutto venne affidato al maestro Angelo Massa. Nel 1826 la chiesa cominciò ad essere ampliata nella zona presbiterale. Per far posto al nuovo altare maggiore ed al nuovo presbiterio, venne abbattuto parte del convento e nel 1830 subì la stessa sorte il campanile a vela, che venne sostituito da un campanile a torre. Nel 1930 furono demoliti quattro altari in stucco e riportati alla luce due affreschi; dei rimanenti altari vennero tolti alcuni putti e festoni.Descrizione: L’oggetto ritenuto miracoloso è una tela raffigurante la Vergine ed il Bambino, del secolo XVI. La Madonna è in piedi e tiene il braccio destro sollevato ed in mano un bastone. Con la mano sinistra tiene invece il Bambino, che è in piedi accanto a lei e protende le braccia verso di lei. Sul lato sinistro del quadro si trova una donna orante in ginocchio, mentre su quello destro si vede un diavolo che tenta di afferrare il piccolo. Autore dell’opera è Niccolò Saggi, il quale ricevette l’incarico dalla Compagnia delle donne di Monte San Savino durante la pestilenzia del 1523. La tela è rimasta nella soffitta dell’ex convento di Sant’Agostino, fino all’ottobre del 1994, ed è tuttora in cattivo stato di conservazione. Molto probabilmente ciò accadde perché la venerazione nei confonti di questa Madonna decadde, nel corso del secolo XVIII, a favore della Madonna del Buon Consiglio. L’altare con relativa tela sono ricordati nelle visite pastorali del 1583 fino alla fine del secolo XVIII. Dal 1700 è attestata la venerazione alla Madonna del Buon Consiglio, tela settecentesca, portata nella chiesa dal frate agostiniano Agostino Soccini da Bagnone. L’immagine fu incoronata nel 1729 e nella corona della Vergine è inciso il Camerale Romano del medesimo anno. La tela oggi si trova sul primo altare di destra. Entrata in uso: nell’anno 1523 Immagine: Dipinto Descrizione: Si tratta della Madonna del Buonconsiglio, tela settecentesca portata nella chiesa dal padre agostiniano Agostino Soccini da Bagnone. Vi è raffigurata la Vergine con il Bambino ritratto nell’atto di appoggiare delicatamente la guancia sul volto della Madre, come se volesse ascoltarne le parole. Il quadro è attualmente collocato sul primo altare di destra nella chiesa. L’immagine fu incoronata con corona aurea nel 1729. Sulla corona è stato inciso il Camerale Romano, ad attestare che essa fu concessa su decreto del Capitolo Vaticano. Entrata in uso: tra l’anno 1700 e l’anno 1799 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No Conservazione attuale: Attualmente non esistono ex voto.

Si tratta di un altare all’interno della chiesa parrocchiale dei Santi Egidio e Savino nel complesso di Sant’Agostino, in cui si venerava una pala ritenuta miracolosa, attualmente custodita in sacrestia. Il 24 luglio 1859 la chiesa di Sant’Agostino venne nuovamente consacrata, dopo che terminarono i lavori che duravano dal 1826. Questa scheda è stata compilata da Stefano Meacci e da Isabella Gagliardi. In seguito alla soppressione napoleonica gli agostiniani vennero allontanati dalla chiesa. Aveva patronato sul piccolo santuario anche la confraternita dei Centuriati e delle Centuriate di Santa Monica. Il patronato decadde con la soppressione delle confraternite, avvenuta nel 1808.

52048 Monte San Savino AR, Italy
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