Madonna del Sudore (in Duomo)

cappella con altare proprioDescrizione: Tavola lignea dipinta a olio (32 x 18 cm. – cornice: 56 x 41 cm.), di scuola riminese, databile agli anni 50/60 del secolo XIV, e attribuibile con buon grado di verosimiglianza al pittore Giovanni Baronzio (m. 1362). Cfr. Faranda 1991 (cit. in Bibliografia) per una disamina critica dettagliata dei problemi attributivi della tavola e per la storia delle cornici. Entrata in uso: tra l’anno 1494 e l’anno 1512 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
sono conservati alcuni estratti del processo verbale (9 luglio 1630) dei miracolati del 1630: Ravenna, Archivio Arcivescovile, Diversorum, tom. 59, pag. 418 (ed. parziale in Sulfrini 1859 [cit. in Bibliografia], pp. 28-36).
Il 4 maggio 1494 il canonico Matteo Tosetti, cantore della chiesa metropolitana ravennate, istituì, tramite la dotazione di fondi rustici, una dote stabile a beneficio dell’altare ovvero cappella della Madonna del Sudore, da lui fatta erigere presso la porta maggiore della stessa chiesa metropolitana in sostituzione di una precedente cappella dedicata ai santi Pietro e Paolo. Il radicamento del culto a livello cittadino sembra risalire a un episodio preciso. In occasione dell’assedio e del sacco di Ravenna da parte delle truppe francesi comandate da Gaston de Foix, l’11 e 12 aprile 1512, l’immagine, verosimililmente già venerata nella cappella del duomo, stillò miracolosamente sangue. Durante la pestilenza del 1630 il popolo fece ricorso alla santa immagine facendo voto di edificare una nuova e più sontuosa cappella e ivi ricollocarla qualora la città fosse stata preservata dal morbo. Ottenuta la grazia il consiglio municipale decretò una pubblica raccolta di offerte per adempiere al voto e così si mise subito mano all’opera. Nel 1659 l’arcivescovo Torreggiani, dopo aver fatto deporre nella nuova cappella i sarcofaghi con i resti di san Rainaldo e di san Barbaziano, consacrò solennemente l’altare: il 25 maggio di quell’anno l’immagine della B. V. del Sudore fu traslata solennemente e incoronata per mano del presule. Nel 1734, quando venne abbattuta l’antica basilica Ursiana per costruire la nuova (e attuale) chiesa cattedrale, furono preservate e inglobate nel nuovo edificio le due cappelle del SS. Sacramento e della B. V. del Sudore (quest’ultima ubicata all’estremità del braccio destro del transetto). Precisamente nel 1742, durante i lavori di ricostruzione, la miracolosa immagine della Vergine, fu trasferita temporaneamente (tre anni) nella chiesa di S. Girolamo, ora demolita. Cfr. Benedetto Fiandrini, Annali ravennati: ms. Bibl. Classense, II, p. 56 (cit. in C. Ricci, Tabernacoli ravennati, Felix Ravenna n. s. XXXVI, 2 [dic. 1930], p. 17): … prima del sacco del 1512, [la M. d. S.] sudò sangue. Oltre il sudor sanguigno stillò anche vivo sangue da una ferita che un empio soldato, adirato nel gioco, le diede, vibrandole un coltello in faccia. Per tale prodigio fu ben tosto levata da quel luogo [scil. un cantone della Piazza] e trasportata in Duomo, collocata in un altare vicino alla porta maggiore, che allora eravi…; v. anche Sulfrini 1859 (cit. in bibliogr.), p. 18. Nel 1759, in occasione del centenario dell’inaugurazione della nuva cappella, furono concesse dall’arcivescovo Guiccioli speciali indulgenze ai pellegrini, predicate da Pietro Martire Bosio OP. Così avverrà anche in occasione della seconda festa centenaria (1859).

Piazza Duomo, 48121 Ravenna RA, Italy
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