Madonna della Macchia

Il primo nucleo architettonico, costituito da un’unica navata con muri in pietra calcarea e tetto in capriate ligee, fu ampliato alla fine del Seicento dai principi Spinelli con una cappella laterale, con una zona presbiterale, con un’abside e con un corpo aggiunto a due livelli per l’alloggio del custode, nonché con un piccolo campanile avente cuspide maiolicata. L’unica navata della chiesa fu, poi, nell’Ottocento, completata da una copertura a botte e affrescata sia sulle pareti sia sulle volte con scene tratte dal vecchio e nuovo testamento.Descrizione: La statua è di derivazione bizantina e risale al XII secolo. La scultura lignea rappresenta, in atteggiamento frontale, la Vergine seduta con in braccio il Bambino, disposti in modo che le loro teste siano verticalmente allineate lungo l’asse mediano della composizione. Il braccio destro della Madre cinge il Figlio con la mano poggiata sul suo addome, mentre quella sinistra è poggiata sulla spalla, entrambe in atto di protezione e sostegno. Il Bambino, seduto in grembo a Maria, ha le gambe incrociate e tende il braccio destro benedicendo alla greca; il sinistro è disposto lungo il fianco con in mano un cartiglio. Entrata in uso: tra l’anno 1500 e l’anno 1599 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Gli ex-voto erano ubicati alle spalle dell’altare maggiore. Note sulla raccolta: Con i vecchi ex-voto d’oro, nel 1908 è stato ricamato un manto di velluto rosso per la Madonna. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate

La leggenda vuole che la statua sia stata portata a Buonalbergo nel 1099 dai crociati di Boemondo, di ritorno dalla Terra Santa. All’epoca dei Saraceni di FedericoII, la sacra icona fu nascosta in una macchia di alberi; nel XVI secolo fu ritrovata da una pastorella muta che alla vista della statua riacquistò la parola. Nel 1717 la cappella fu meta di pellegrinaggi per la pratica del mese mariano allora introdotto; per detta pratica Clemente XI concesse indulgenze speciali, rinnovate poi da Pio VII ed estese pure alla novena della festa dell’8 settembre. Con il decreto del 30 novembre 1999 l’arcivescovo di Benevento Serafino Sprovieri ha stabilito che i fedeli possano lucrare l’indulgenza plenaria per l’anno giubilare 2000.

82020 Buonalbergo BN, Italy
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