Madonna della Misericordia

Il santuario ha pianta a croce greca e cupola poggiante su tamburo ottagonale. Dal 1578 iniziò costruzione del campanile che terminò nel 1582. Nel 1781 iniziavano i lavori di rifacimento della facciata. Il portico del piazzale risale al 1819.Descrizione: Il dipinto, datato 1663, è la pala dell’altare e raffigura l’apparizione della Madonna alla giovane Maria Amadini Entrata in uso: nell’anno 1663 Immagine: Dipinto Descrizione: La statua raffigra l’epifania della Vergine alla pastorella Maria Amadini Entrata in uso: nell’anno 1550 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Intorno agli altari Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti vari, Altro Conservazione attuale: In loco nel santuario Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Sabatti, La apparizione della Madonna, 1980
Restano tracce di grazie ricevute nel santuario in alcuni documenti di Bovegno e nelle Provvisioni del Comune.
Già a pochi giorni di distanza dall’apparizone del 1527 era decisa la costruzione del santuario. Nel luglio dello stesso anno vi fu un processo canonico curato da mons. Mattia Ugoni che portò alla concessione di un altare portatile fino alla costruzione della chiesa. Nel 1532-33 furono concesse le prime indulgenze. Alli 14 del preterito atrovandosi una giovane orphana di padre et madre di etade 22 anni formosa et intiera di corpo e di mente nella parte di Valtrompia, lonzi di qui zerca 20 milia et vicina a Collio per cinque milia, stata molti anni con dui fratelli pupilli con i quali è stata loro madre et patre, et alora uno di quelli nel letto ammalato senza alucna sostantia, non tanto di curarsi l’infermità, ma pur di vivere, et sentendolo la sorella lamentarsi della sorte sua et maxime della fame, […] tolto uno manarazzo in mano overo manarino, andò e cominciò a voler tagliare da piedi alcuni virgulti, che erano insieme al bosco per far di quelli un un fasso di legni. Et nel primo colpo che li dete cussì appresso la terra, saltò fuori a guisa di una fonte che ivi scaturisse grande quantità di monete d’arzento di stampe, non mai più viste […] Ne ricolse pieno il grembiale et corse ala terra a mostrarle e a narar il caso alli primi di quella villa che si chiama Bovegno. Et molti ne andarono a quel medemo loco […] ma non vi fu persona che trovasse alcuna cosa. Al quarto giorno seguente, costei sola con la corona in mano, andando in quel medesimo loco per ringraziar la Madonna dalla quale riconosceva tal beneficio, senti una voce che la chiamò per il proprio nome […] et in quello istante gli appare davanti una Nostra Dona vestita di bianco et in habito monacale, di tanta gravità e bellezza et in tanto splendor in tutto quello loco […] li disse: Sappi ch’io son la Vergine Maria della quale tanto sei devota […] et sappi ch’è il primo dì del presente mese, zoè magio, il mio Figliol aveva parecchiato uno flagello sopra de la tera che mai non fu il simile et io inzenocchiata ai piedi soi, mostrandogli il peto dove lo latai et dimandando gratia, impetrai la remissione di esso flagello. Unde tu haverai a manifestarlo a tutti, et dir che ognuno vogli dezunar tre sabati in pane ed acqua et far penitenza dé suoi peccati […]. Et poi disparve lasciando in quel loco una flagrantia incredibile che fino questo zorno in gran parte è durata. (Testo tratto dalla relazione di Graziadio da Collio al segretario ducale Vincenzo Giodoto, 18 giugno 1527, edita in Sabatti, Le apparizioni della Madonna, 1980). Numerose le visite al santuario da parte di vescovi e cardinali, tra i quali il cardinale di Milano, G. B. Montini, futuro papa Paolo VI. Le prime indulgenze concesse al santuario risalgono al 1532-33 e furono concesse dal card. Francesco Cornelio.

25061 Bovegno BS, Italy
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