Madonna della Neve

Il santuario è un esempio di architettura barocca minore di gusto classicista. Sulla facciata dell’edificio a navata unica poggia un portico monumentale.Descrizione: Affresco della Madonna con Bambino, non datato nè attribuito dalla letteratura scientifica. Entrata in uso: nell’anno 1634 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Sull’immagine miracolosa. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale.

Il piccolo oratorio fu completamente riedificato nel 1634 sulle vestigia di un edificio preesistente e attestato già nel 1372, allorché la parrocchia di pertinenza, la chiesa di Santa Maria Assunta e San Leonardo assumeva il titolo pievano della diruta pieve di San Bartolomeo a Triano. E’ dubbio se l’oratorio sia stato sede di culto santuariale in età medievale, poiché le prime attestazioni di un simile culto risalgono soltanto alla visita pastorale effettuata nel 1683 da Monsignor Carlo Cortigiani, vescovo di San Miniato. Il documento in questione attesta: visitavit Ecclesiam Beatae Virginis Mariae et fuit discoperta Immago Beatae Virginis pulcherrima quae est in muro depicta et bene ornata. Est bene exornata gemmis. All’epoca l’immagine venerata era esposta ai fedeli ogni seconda domenica del mese que cum satis sit miraculosa, maxima populi ex diversis locis concurrit caterva ad visitandam tam sacram immaginem ac mirabilem. Nel corso del XVII secolo fu registrato un notevole incremento di culto, tant’è che il visitatore apostolico, in data 19 ottobre 1685, avrebbe rilevato la necessità di ampliare l’oratorio, ormai divenuto insufficiente ad accogliere i devoti concorso magna multitudo populi. Il culto si mantenne fiorente anche durante i secoli seguenti: ancora la visita pastorale del 1921 attesta che vi si celebravano numerose messe all’anno per soddisfare vari legati pii e che era ancora in uso l’antica pratica di scoprire l’immagine durante la seconda domenica del mese. Relativamente alla devozione per la Madonna addolorata diffusa dai Servi di Maria nella zona e di cui è stata rintracciata testimonianza all’interno del santuario di Lari, ricordiamo che dalla visita pastorale del 1828 emerge anche l’oratorio dei dolori di Maria, ubicato nel vicino comune di Casciana Terme, situato sui monti pisani, nella frazione di Sant’Ermo e officiato grazie alle numerose elemosina dei fedeli. Questa scheda è stata compilata da Isabella Gagliardi. Il piccolo santuario ha goduto per sette anni di indulgenza plenaria concessa dall’autorità diocesana. Essa cessò il 5 agosto del 1921. Oltre ai servi di Maria anche il clero secolare ha officiato nei secoli l’oratorio. La più antica attestazione sicura del patronato risale alla visita pastorale del 1921, tuttavia dal tenore della medesima si comprende che il diritto di giuspatronato del Comune di Lari era assai precedente a quella data, poiché il visitatore annota che il Comune esercita il diritto di giuspatronato già in vigore quando il Comune era soggetto a Firenze e divideva tale diritto con la Magistratura dei Nove. Si aggiunga, inoltre, che alla mensa dell’oratorio appare legata la comunità dei Servi di Maria locale, a sua volta dipendente dall’insediamento pisano di Sant’Antonio. Il Comune esercitava diritto di giuspatronato attraverso l’Opera di Valcella attiva nel piccolo santuario.

56035 Lari, Province of Pisa, Italy
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