Prima la Maestà quattrocentesca si trovava in un tabernacolo intorno a cui, dopo i miracoli del 1467, i fedeli costruirono una piccola cappella in legno. In seguito, su disegno di Giorgio Vasari, furono iniziati i lavoti in muratura. La chiesa è a tre navate, con impianto a croce latina con tre arcate per lato, sorrette da colonne in pietra. Le navate laterali sono sorrette da volte a crociera, quella centrale è sorretta da una volta a botte. Al centro della croce sorge una cupola con tiburio circolare, sormontato da lanterna. La zona absidale è separata dal transetto dell’iconostasi sulla quale si aprono due porte laterali ed un monumentale altare in pietra serena in cui è incastonata l’immagine vernerata. Il portone è circondato da una cornice in pietra serena e sormontato da un timpano centinato, poggiante su un architrave decorato a motivi floreali: sulla lunetta lo stemma dei Servi di Maria. Sui due lati della chiesa si aprono due portali. All’interno la zona del coro è divisa dalle navate da una iconostasi al cui centro si trova l’immagine della Madonna addolorata. Ai lati dell’altar maggiore sono due altri altari, uno della famiglia Arrighi (1615) e uno della famiglia Serbatisti (1621). Altri due altari si trovano lungo le navate laterali. Le pareti interne sono intonacate, le decorazioni sono in pietra serena.Descrizione: Si tratta di una Maestà dipinta nel 1417 da Feliciano Batone e protagonista di un miracolo che sarebbe avvenuto nel 1467. La Vergine, con il capo reclinato sulla sinistra avvolta in un mantello azzurro, veste un abito rosso cinto da cintura bianca e porta le bende laterali bianche sul volto. La Vergine è ritratta mentre tiene in braccio Gesù appena deposto dalla croce, nudo e avvolto in un drappo bianco. L’immagine è stata incastonata, in epoca barocca, all’interno di una cornice dorata. Inoltre all’interno della chiesa si conserva ancora una porzione del tronco della querce vicino alla quale si trovava il tabernacolo con l’immagine miracolosa. Entrata in uso: tra l’anno 1417 e l’anno 1467 Immagine: Dipinto Luogo: Fonte
Ubicazione originaria del Santuario: Appesi alle pareti interne del santuario. Note sulla raccolta: In genere le tavolette ex voto si riferiscono a guarigioni di persone scampate da pericoli di vario genere. La gran parte di ex voto risale al XVII secolo, che oltretutto coincide con il periodo di massima devozione dei fedeli nei confronti del santuario delle Querce. Soltanto tre ex voto risalgono alla fine del XVI secolo e due agli inizi del secolo XIX. Numerose tavolette sono in rame sbalzato. Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: Per motivi di sicurezza non forniamo gli estremi atti a identificare il luogo di conservazione degli ex voto.
I lavori di costruzione del santuario terminarono nel 1564. L’inizio del culto, tuttavia, è precedente a quella data e si sviluppò a partire dall’evento miracoloso del 1467 , del quale fu protagonista una Maestà ai piedi di una grande querce. Inizialmente fu costruita una piccola cappella di legno per contenere l’immagine miracolosa, solo siccessivmente essa fu sostituita da una piccola struttura muraria e, finalmente, nel 1564 fu eretto il santuario. La chiesa fu consacrata il 16 maggio 1617 dal Vescovo aretino Monsignor Ricci.
Si narra che il 18 agosto 1467 un senese inseguito dai suoi nemici si fosse fermato al pilone affrescato da Batone per pregare Maria. La sua fede ottenne che la Madonna lo rendesse invisibile per liberarlo dai suoi nemici. Rapidamente la fama del miracolo si propagò nel circondario, richiamando numerosi devoti presso l’immagine miracolosa. Prima che avvenisse il miracolo un eremita senese, Francesco Maria Boninsegni, diceva che appena fuori Lucignano si trovava un grandissimo tesoro. Dopo il miracolo del 1467 l’eremita senese confermò che il tesoro di cui aveva parlato sino ad allora era in realtà la Maestà di Lucignano.
Nell’ottobre del 1467 alle Querce venne celebrata la prima Messa per la quale venne preparato un provvisorio altare appoggiato all’albero nei pressi dell’originario tabernacolo dove era l’affresco miracoloso. Il 16 maggio 1617 venne consacrata dal vescovo aretino mons. Ricci la chiesa attuale e pochi anni prima, nell’ottobre del 1612 la chiesa fu visitata dalla Granduchessa madre con Maria Maddalena d’Austria. Tra il 1978-79 la soprintendenza di Arezzo ha eseguito dei restauri all’edificio, perché un fulmine aveva lesionato tiburio e lenterna. Fu sistemato anche il portale laterale. Questa scheda è stata compilata da Isabella Gagliardi e Stefano Meacci.
Numerose le indulgenze, parziali e plenarie, concesse da Sisto IV, Paolo III, Pio V, Gregorio XIII, Clemente VIII, Paolo V, Urbano VIII, Innocenzo X, Innocenzo XI, Innocenzo XII.
Il 19 agosto 1564 gli uomini della comunità di Lucignano chiesero al Granduca Cosimo I l’autorizzazione da erigere una chiesa in sostituzione del tabernacolo dove era venerato l’affresco della Vergine della Querce. Il permesso fu accordato da Granduca in cambio della promessa che, in caso di guerra, quello stesso edificio sarebbe stato abbattuto. In quell’anno in Comune di Lucignano acquisì anche il diritto di giuspatronato sul santuario.
52046 Lucignano AR, Italy
Madonna della Querce
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