Madonna della Rovere

La facciata è preceduta da un portico aperto sui lati da una loggia. Architettura tardo settecentesca di impronta neoclassica. All’interno un unico altare in stucco. Restauri nel 1920 e nel 1960. Tra il 1966 e il 1972 si verificarono alluvioni devastanti per l’edificio religioso.Descrizione: Formella in terracotta raffigurante la Madonna. Il 26 ottobre 1867, su disegno del nonantolano Vincenzo Bigoni, visionato dal prof. Ferdinando Manzini di Modena, venne realizzata una corona d’argento da porre sul capo della Vergine. Contemporaneamente è oggetto di culto anche una croce di legno di rovere. Entrata in uso: nell’anno 1637 Immagine: Dipinto Descrizione: Croce realizzata con il legno dell’albero, un rovere, su cui inizialmente era posta l’immagine. Dopo l’erezione dell’oratorio la rovere su cui si riteneva fosse inizialmente conservata l’immagine venne abbattuta e con il suo legno venne realizzata una croce che fu posta a lato della porta d’ingresso. In occasione delle nascite i nonantolani usavano scalfire un pezzetto della croce oggi situata a destra dell’ingresso del santuario (vedi sotto) e portarlo in dono ai neonati. Contemporaneamente è oggetto di culto anche una formella in terracotta raffigurante la Madonna. Entrata in uso: nell’anno 1637 Immagine: Altro
Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria Conservazione attuale: La raccolta è stata depredata in seguito a ripetuti episodi di furto.

Nel 1637 l’arciprete di Nonantola, Alfonso Bertoldi decise di far costruire un piccolo oratorio. Secondo la tradizione, infatti, l’immagine della Madonna stava appesa ad un albero. Un cacciatore, per bravata, l’avrebbe distrutto a colpi di fucile. L’immagine si sarebbe poi miracolosamente ricomposta il giorno successivo. Da qui la decisione, nel 1637, di costruire un edificio per custodirla. Nel 1717 l’oratorio venne sostituito da quello attuale, ultimato nel 1720. Tra il 1915 e il 1918 la chiesa venne requisita come alloggio militare. Secondo la tradizione l’immagine della Madonna stava appesa ad un albero. Un cacciatore, per bravata, l’avrebbe distrutto a colpi di fucile. L’immagine si sarebbe poi miracolosamente ricomposta il giorno successivo. Da qui la decisione di costruire un edificio per custodirla nel 1637. La data indicata per l’entrata in vigore della prima parrocchia è quella relativa al documento più antico in essa conservato. BIBLIOGRAFIA – I seguenti testi, già inseriti nel repertorio bibliografico in collegamento a santuari della diocesi di Modena, presentano riferimenti e bibliografia utili per la ricerca in corso: LIBRO – BALDELLI FRANCA, Gli archivi parrocchiali della provincia di Modena, 1994. (Il lavoro prende in esame tutte le parrocchie della diocesi Modena-Nonantola ricostruendone brevemente la storia e il patrimonio documentario. In particolare: Oratorio della Madonna della Rovere: p. 145) – LIBRO – SILINGARDI GIANCARLO, Santuari Mariani Modenesi, Modena 1979 (Oratorio della Madonna della Rovere: p. 205) – LIBRO – MONTANARI GIANCARLO, Itinerari mariani, Modena 1991, (L’ autore prende in esame alcuni fra i principali oratori e santuari dedicati alla Vergine della diocesi di Modena-Nonantola fornendo notizie sulla storia, l’ arte, la devozione: Oratorio della Madonna della Rovere: II, 88-95) – ARTICOLO IN MISCELLANEA – PEZZOLI S., Repertorio generale dei santuari in Emilia Romagna, in Arte e santuari in Emilia Romagna, Cinisello Balsamo 1987 (Diocesi di Modena: Oratorio della Madonna della Rovere: pp. 202-203) – LIBRO – / – L’ Emilia Romagna paese per paese, Firenze 1987-1989, voll. VI (Breve descrizione del contenuto; è una pubblicazione che, procedendo in ordine alfabetico, descrive dal punto di vista geografico, economico, istituzionale, storico e artistico i comuni emiliano romagnoli. Parlando del patrimonio artistico e delle tradizioni legate ad ogni singolo paese si sofferma anche sui luoghi di culto. Diocesi di Modena: Oratorio della Madonna della Rovere: IV, 57) – LIBRO – LONGAGNANI, MANICARDI, SCHIFANI CORFINI , Le Case le Pietre le Storie. Itinerari nei comuni della provincia di Modena, Modena 1980 (Breve descrizione del contenuto: è una guida, a cura della Provincia di Modena, che prende in rassegna tutti i luoghi da visitare nei singoli comuni. All’ inizio sono proposti anche alcuni itinerari tematici, uno dei quali è proprio dedicato ai santuari: Oratorio della Madonna della Rovere: p. 231) – LIBRO – GARUTI, GOLINELLI, Modena. Le chiese della provincia. Storia e immagini. La Bassa., Modena 1993 (Oratorio della Madonna della Rovere: p. 39). 1855 – Papa Pio IX concesse indulgenza plenaria a chi il 26 aprile visitava l’oratorio e l’indulgenza parziale di 7 anni a chi andava a visitarlo nel giorno di sabato. La decisione di far costruire l’oratorio venne assunta nel 1637 dall’arciprete di Nonantola, don Alfonso Bertelli, mentre la terra su cui viene costruito è proprietà del conte Carlo Bellicini (poi di altre famiglie). La curia abbaziale di Nonantola riconosce ai proprietari della tenuta della Rovere il patronato dell’oratorio. Don paride Candeli, che ha scritto sul santuario, dice di un certo stato di confusione (naturalmente per la definzione di alcuni criteri e diritti fra abbazia e proprietari) che continuano ancora . Il santuario venne edificato su terra privata (conte Carlo Bellicini), successivamente passato a proprietari diversi: Opera Pia di Reggio Emilia; Giuseppe Petrazzani; Famiglia Tinti; Famiglia Bertelli La curia dell’Abbazia di Nonantola riconosce ai proprietari della tenuta del santuario il patronato dell’oratorio.

41015 Nonantola, Province of Modena, Italy
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