Santuario Madonna della Salvia: Fede, Storia e Mistero nel Carso Triestino
Immerso nel cuore del suggestivo Carso triestino, il Santuario della Madonna della Salvia si erge come un faro di spiritualitร e un custode di antiche storie. Un luogo dove la fede si intreccia con la natura selvaggia, offrendo ai visitatori un’esperienza unica di contemplazione e scoperta.
Architettura sobria e spiritualitร profonda
L’esterno del santuario si presenta con una semplicitร disarmante: una pianta rettangolare, senza distinzione tra il corpo principale e l’abside. Sulla facciata, un campaniletto a vela con due celle campanarie sorveglia il tempo, mentre il portale in pietra, incorniciato e sormontato da un oculo, invita i pellegrini a varcare la soglia. Una finestrella archiacuta, posta a sinistra del portale, aggiunge un tocco di mistero all’austera facciata.
Varcando la soglia, lo sguardo รจ catturato dall’abside pentagonale, impreziosita da una volta nervata con costoloni stellari di chiara influenza gotico-tedesca. Questo esempio di architettura tardogotica, tipico del Friuli, dell’Istria e del Cadore, culmina in chiavi di volta decorate con rosette e stemmi, testimoni di un passato ricco di storia e tradizioni.
La sacra immagine: Madonna con il Bambino tra arte popolare e devozione
Il cuore del santuario รจ rappresentato da una piccola scultura in pietra, raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, che tiene in mano una mela. Questa immagine, probabilmente frutto dell’arte popolare del XVI secolo, emana un’aura di sacralitร e invita alla preghiera silenziosa. Le successive ridipinture non hanno intaccato la forza espressiva di questa sacra effigie, simbolo di protezione e speranza.
Storia e leggenda: un viaggio nel tempo alla ricerca delle origini
La prima testimonianza scritta del santuario risale al 1525, nel “Libro di perticationi delle Ville di San Pelagio, Sgonich, S. Croce, Duino, Prosecho e Contovello” di Giusto Ravizza, dove la chiesa รจ menzionata come Santa Maria Nuova. Tuttavia, la tradizione popolare narra di un’origine ancora piรน antica, legata al ritrovamento del simulacro della Vergine tra piante di salvia. Questa leggenda, riportata da Tomasin (1890-1902), potrebbe celare il nucleo di una storia di fondazione andata perduta, un invito a scavare nel passato alla ricerca delle radici della fede.
Aneddoti storici e figure legate al santuario
Nel corso dei secoli, il Santuario della Madonna della Salvia รจ stato testimone di importanti eventi e ha visto il passaggio di figure significative. Nel 1693, durante una visita episcopale, la cappella fu descritta come filiale della chiesa di San Gerolamo, appartenente alla parrocchia di Opicina e sotto la giurisdizione di Trieste. Tra il 1859 e il 1888, il patronato fu retto dal capitano Pietro Bombarelli e dai suoi eredi, fino agli anni ’60 del Novecento. Nel Prospectus Beneficiorum Ecclesiasticorum del 1866, il patronato รจ segnalato come Municipium Tergestinum. Questi frammenti di storia ci offrono uno spaccato della vita del santuario e del suo legame con la comunitร di Contovello.
Ex voto: testimonianze di grazie ricevute e fede popolare
Un tempo, le pareti del santuario erano adornate da numerose tavolette dipinte e oggetti di oreficeria, ex voto offerti dai fedeli per ringraziare la Madonna delle grazie ricevute. Tra questi, spiccava una tavoletta raffigurante il salvataggio del capitano Bombarelli (inizio XX secolo). Purtroppo, per ragioni di sicurezza, la collocazione attuale di questi preziosi oggetti non รจ divulgata, ma la loro memoria rimane viva nella devozione popolare.
Spunti per una ricerca “avventurosa”:
- Cercare negli archivi parrocchiali di Opicina documenti che attestino la storia del santuario e il suo legame con la chiesa di San Gerolamo.
- Indagare sulla figura del capitano Pietro Bombarelli e sul suo ruolo di patrono del santuario, consultando documenti storici e testimonianze orali.
- Raccogliere storie e aneddoti sulla leggenda del ritrovamento del simulacro della Vergine tra le piante di salvia, intervistando gli abitanti piรน anziani di Contovello.
- Studiare l’architettura tardogotica dell’abside del santuario, confrontandola con altri esempi presenti nel Friuli, nell’Istria e nel Cadore.
Stazione di Prosecco, 235, 34151 Prosecco-Contovello TS, Italy
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