Ubicazione originaria del Santuario: All’interno del Santuario. Tipologia degli ex voto: Fotografie
Miracoli sono stati tramandati sin dal 1800 dagli scritti dell’Ambrosini, ivi riportati nella bibliografia. Recentemente Dalmazio Pilati in I Santuari della Diocesi di Fabriano-Matelica, ha raccolto note sugli eventi miracolosi. Narra che nel 1840 per la Messa furono utilizzate quattro facole da una libra ognuna: furono dimenticate accese, ma arsero per più di due ore. Quando vennero pesate si scoprì che non erano calate affatto.Si tramanda, inoltre, che i frati che abitavano l’antico eremo rimasti senza acqua poterono dissetarsi presso una piccola sorgente, proprio dalle mani della Madonna. Ed è proprio in quella sorgente che il giorno del pellegrinaggio i fedeli si fermano per bere e per bagnarsi il volto.
La trasformazione dell’eremo in santuario sembra risalire ai primi decenni del Seicento quando, a testimonianza del rinnovato fervore devozionale, fu posto all’interno della chiesa una pregevole tela attribuita a Guido Reni. La tradizione orale ci informa, inoltre, dell’usanza di gettare un sasso, recitando preghiere, nel burrone sottostante l’eremo ove Maurizio di Gregorio da Albacina precipitò, perdendovi la vita, il 31 maggio 1639. Il 20 luglio 1856, il dipinto venne trafugato, ma fu recuperato il giorno seguente e accolto con grandi festeggiamenti. Nel 1529 l’eremo divenne convento dei frati cappuccini e ospitò il primo capitolo generale dell’ordine.
Albacina, Albacina-borgo Tufico AN, Italy