Madonna delle Grazie

Il piccolo santuario è costituito da un’unica navata a pianta rettangolare, con copertura a capriate lignee. Due scalini e un piccolo arco trionfale sui semipilastri dividono il corpo della chiesa dall’abside a terminazione piaba, poco profonda e coperta da una volta a botte.Descrizione: Dipinto su tavola del XV secolo, raffigurante la Madonna seduta che tiene sulla gamba sinistra il Bambino. Alla sinistra San Giuseppe, a destra San Giovanni Battista Bambino con bastone a croce e cartiglio con iscrizione Ecce Agnus Dei. Entrata in uso: nell’anno 1530 Immagine: Dipinto Descrizione: Nuova immagine stampata posta nel santuario nel 1950, benedetta da Mons. Emilio Bianchieri. Entrata in uso: nell’anno 1950 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: No

Nel 1530 avvenne il miracolo della mula, presso un oratorio dedicato alla Vergine. Nel 1530, il cardinal Bevilacqua, ordinò di riparare l’antica cappella ed una mula si inginocchiò in atto di venerazione di fronte ad una immagine della Madonna. Epigrafe sotto l’affresco che ricorda il miracolo della mula. M. il 29 novembre 1530, qui davanti la mula del Cardinal Bevilaqua si inginocchiò a venerare la divina madre delle Grazie Lapide in pietra arenaria posta all’interno della chiesa che ricorda ancora il miracolo di cui sopra. D.O.M. Clemens Papa VII publica hac tunc viam Bononiam profectus Carolum V Imperatorem, ut iniungeret ibi, quod hic fecerit III Kal. Xbris MDXXX Cardinalis Bevilaqua, reparationem mula, cui indidebat ecclesiae poplitibus huius, annuente, deflexis, pius quod fuerit reparator et traditio et paries edixit iste AB. VIII Kal. Februarii MDXXXVI Nicolaus ut Vannius publicus tabellio florentinus adnotavit authentice hinc dominus Maiolus I.V.D. Deiparae atque aram aedisque structuram collabentis iterum patria bevilacque amen aemulatus pietatem hunc foelicius de omnibus monumentum et lapidem posuit MDCLXVII. Tradizioni orali: V. Dini, L. Sonni, La Madonna del Parto. Immaginario e realtà nella cultura agropastorale, Roma, Ianua 1985, p. 94 nota 9. La primitiva immagine venerata è scomparsa dopo la II guerra mondiale. Questa scheda è stata compilata ga Giulietta Cappelletti e da Stefano Meacci. Cfr. Variazioni diocesane.

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