Madonna dell`Oliva

La Chiesa presenta una pianta rettangolare; le pareti portanti sono in pietra bianca e rosa di Assisi, a sacco. Le fondazioni sono state consolidate con la realizzazione di un cordolo in calcestruzzo armato collegato alle fondazioni murarie esistenti; la copertura, a capanna, nuova e costituita da un’orditura principale e secondaria in legno con sovrapposte pianelle e caldana in calcestruzzo armato. Le pareti interne sono intonacate e sulla parete di fondo presente un affresco risalente al XV secolo; la pavimentazione in cotto.L’aspetto architettonico originario della chiesetta ha subito varie alterazioni e trasformazioni nel tempo. Oggi il piccolo complesso – chiesa e sacrestia – sormontato da un campanile a vela, si persenta come un corpo unico, al quale verso il ’600 – secondo l’architetto G. Meccoli- venne aggiunta una parte verso il monte, pressoch di forma quadrata con un’apertura in arco ad asse all’ingresso e due laterali. successivamente – forse dopo i terremoti dei secoli XVIII e XIX- la struttura venne rinforzata da speroni laterali. L’ultimo intervento di restauro del 1964, allorch il tetto del corpo di fabbrica venne rivestito di coppi (notizie tratte da Francesco Santucci Il passaggio dei Bianchi in Assisi (1399),Accademia Properziana del Subasio, Assisi 1999.)Entrata in uso: tra l’anno 1399 e l’anno 1403 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

1403&nbsp;&nbsp;(edificazione carattere generale)<br><br>La costruzione della cappella originariamente denominata Santa Maria dell’Oliva, documentata fin dal 1403, quando viene ricordata costruita "in comitatu Assisii".Si pensa che la cosruzione della chiesa sia iniziata subito dopo il miracolo dell’apparizione della Vergine avvenuto il 2 luglio 1399, (festa della Visitazione). (Arnaldo Fortini, La Madonna dell’Oliva, Venezia 1956, p.28.). La prima prova dell’esistenza della cappella, originariamente denominata Santa Maria de Oliva, presente negli archivi assisani fino dal 1403. Circa un secolo dopo la costruzione, la piccola chiesa, divenne toponimo poich era un preciso e noto punto di riferimento. In una guida seicentesca era indicata come meta di pellegrinaggio per coloro che volevano visitare i luoghi santi di Assisi.Dai documenti risulta che la devozione rimase viva nei secoli successivi fino all’Ottocento, oggi in questa chiesa, che necessita di urgenti interventi di restauro, si officia solo per la festa della Visitazione e per il resto dell’anno rimane chiusa. La leggenda di fondazione di questo santuario legata al passaggio, in Assisi, della Compagnia dei Bianchi. Si racconta che dopo un periodo di guerre e saccheggi, durante il quale il colera aveva mietuto vittime tra la popolazione, arriv in Assisi la compagnia dei Bianchi proveniente da Siena. I pochi abitanti rimasti furono colpiti da questi penitenti che, in processione, seguivano il crocefisso; avanzavano scalzi, tenendo in mano una candela accesa; intonavano lugubri canti chiedendo misericordia, indossavano lunghe vesti bianche di lino, il cappuccio calato sul capo e una croce rossa sul petto. Partirono dalla citt nel giugno del 1399, dopo aver formato un’altra compagnia, alla quale laciarono in eredit il loro fervore religioso. In seguito al loro passaggio, avvennero due miracoli, il primo nella chiesa di Santa Chiara, il secondo nell’oliveto ove sar edificato il Santuario della Madonna dell’Oliva. I due fatti sono rievocati in due laude in volgare, contenute in un codice quattrocentesco di origine umbra. Circa il miracolo dell’oliveto si narra che: un popolano di Assisi si rec, insieme al proprio figlioletto, in un oliveto situato fuori Porta Nuova, al vocabolo Petroia cos chiamato in nome della fonte che vi sgorgava, per tagliare una siepe. Mentre il padre era intento al lavoro, al bambino, che se ne stava in disparte, apparve la Vergine. Il piccolo sbigottito corse verso il padre, raccontandogli della visione; il padre non vedendo nei pressi anima viva, pens che il piccolo fosse uscito di senno. Il bambino insistendo gli disse che una donna vestita di bianco lo aveva pi volte chiamato facendogli segno di avvicinarsi. L’uomo, incredulo, accompagn il figlio nel luogo dell’apparizione. La Madonna fece cenno al bambino di andare da solo accanto a Lei poi gli ordin di tornare subito in citt per dire agli assisani di indossare l’abito bianco poich i nove giorni di penitenza e di disciplina cio di autoflagellazione da essi fatti, non erano stati sufficienti per ottenere il perdono di Cristo, tanto erano pieni di peccati! I penitenti avrebbero dovuto mettere pace tra gli uomini che si erano fatti indurire il cuore dall’odio, perdonando le offese ricevute e restituendo il mal tolto, per essere perdonati da Cristo. Il padre chiese di nuovo al figlio chi gli avesse parlato in quanto, egli, al pari di un cieco, nulla aveva potuto vedere. In memoria dell’accaduto venne eretta l’attuale santuario della Madonna dell’Oliva. (Notizie tratte da Francesco Santucci,Il passaggio dei Bianchi in Assisi (1399), Assisi, 1999). Esiste una versione orale della leggenda di fondazione diversa da quella scritta, riportata anche in un dipinto.Il contadino, che fino a qualche decennio fa abitava vicino al santuario, racconta che un contadino aveva un figlio molto devoto alla Madonna; il bimbo, spesso, si allontanava da casa per pregarla. Un giorno, il padre, che considerava questo comportamento indice di ozio, sorprendendolo in preghiera nell’oliveto, gli si scagli contro con la falce, ma grazie al miracoloso intervento della Vergine il colpo and a vuoto. In una stampa dei primi del ’700 conservata nell’Archivio di S. Rufino rappresentata la Vergine , il bambino che ebbe la visione il padre armato di falcetto, l’albero dell’olivo, con la dicitura Miracolosa Immagine di Maria Santissima dell’Uliva. Intorno agli anni ’50 del Novecento il bambino della famiglia di contadini che viveva vicino al santuario, si ammal gravemente, si raccionta che i genitori, dopo aver acceso molte candele di fronte all’immagine miracolosa, lo raccomandarono alla Madonna e il giorno seguente trovarono il bambo completramente guarito.

Piazza Inferiore di S. Francesco, 2, 06081 Assisi PG, Italy
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