Madonna di Loreto

In questo lasso di tempo vengono costruiti: la casa del pellegrino, la cappella votiva comunicante con la chiesa e i portici di collegamento tra la casa del pellegrino e la chiesa.Descrizione: Simulacro della Madonna Nera, opera dello scultore Raimondo Santifaller di Orti. La statua è alta circa 90 cm; il capo della Madonna e del Bambino sono in legno d’ebano. Il colore nero giustifica l’appellativo popolare di Madonna nera. L’opera sostituisce la statua settecentesca della Madonna, rubata nel 1977. Entrata in uso: nell’anno 1977 Immagine: Statua Descrizione: Statua lignea della Madonna di Loreto, opera del XVIII secolo, trafugata nel 1977 e sostituita da una copia novecentesca. Entrata in uso: tra l’anno 1700 e l’anno 1799 Immagine: Statua Descrizione: Due quadri, racchiusi in un reliquiario, raffiguranti rispettivamente la Madonna col Bambino e san Carlo Borromeo. I quadri, quasi sicuramente, corrispondono a quelli che Garino il 24 agosto 1629 portò con sé a Forno Alpi Graie dalla vetta del Rocciamelone. Entrata in uso: nell’anno 1630 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Presumibilmente presso la statua della Madonna e intorno al reliquiario con i due quadretti Note sulla raccolta: All’interno del santuario sono custoditi circa trecento ex voto, alcuni risalenti ai primi anni di fondazione (due sono del XVII secolo, gli altri dei due secoli successivi). Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Protesi vere o rappresentate, Fotografie, Altro Conservazione attuale: Nella chiesa e nella cappella votiva Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: AA. VV., Sui sentieri della religiosità, 1985, pp. 109-110

La leggenda di fondazione è stata pubblicata in più occasioni, soprattutto in opuscoli dedicati al santuario. Pietro Garino, abitante in Torino ma nativo di Forno, la sera del 4 agosto 1629 raggiunse la vetta del Rocciamelone. Vedendo sulla facciata della cappella due quadri raffiguranti, uno la Madonna col Bambino e l’altro san Carlo Borromeo, in pessimo stato di conservazione a causa dell’umidità, decise di portarli con sé per farli restaurare. Li avrebbe restituiti l’anno seguente. In quel periodo il Piemonte era tormentato da guerre e pestilenze e Pietro Garino, nel 1630, si rifugia a Forno Alpi Graie per scampare alla peste, portando con sé i quadri. Nelle notti del 27, 28, 29 settembre del 1630 egli si sente chiamare più volte ma, uscito, non vede nessuno. Il 30 settembre, nel luogo dove oggi sorge il santuario, gli appare la Madonna, sorretta da due donne, e lì il Garino vede con stupore i due quadri legati su un albero di frassino. Durante l’apparizione la Madonna lo invita a far pregare affinché cessi il flagello della peste. Il Garino prende i quadri e torna a casa. Il giorno seguente avverte il parroco di quanto era accaduto. Le apparizioni non si ripeterono; quella del 30 settembre fu l’unica. Le diffidenze del parroco e della popolazione di Groscavallo sono fugate dalla ricomparsa miracolosa dei quadri sul luogo dell’apparizione, non sull’albero ma sul sasso ai piedi del frassino; il notaio Caveglia registra la deposizione del Garino e nello stesso anno (1630) viene edificata, sul luogo delle apparizioni, prima un pilone, poi una piccola cappella nella quale custodire i quadri. I quadri vengono sistemati in un reliquiario (che si conserva tuttora). È noto un quadro raffigurante l’evento miracoloso. 1630, settembre: eventi miracolosi e costruzione della prima cappella. /1750 circa: demolizione dell’antica cappella e prima pietra della nuova costruzione (nel 1749 esisteva già la scala santa, poi in parte rifatta nel 1954). / 1757: ripresa della costruzione, edificazione dei muri perimetrali. / 1769-1771: il parroco Bruno, su pressioni dell’arcivescovo Rovengo di Rorà, prosegue i lavori su nuovo disegno. / 1852: edificazione del campanile. / 1870: il parroco Lanza fa ampliare il presbiterio e il coro. / 11 agosto 1872: vengono inaugurati i lavori dal canonico Bottino. / 1873: viene ricostruita la facciata. / 1930: viene festeggiato solennemente il terzo centenario dell’apparizione. / 1938: costruzione della casa del pellegrino (ing. Campari). / 10 agosto 1948: viene portata al santuario la Madonna Pellegrina. / 1949: il pittore Favaro ridecora l’interno. / 1954: solenne incoronazione del simulacro. / 1957: costruzione della cappella votiva, comunicante con la chiesa. / 1960: costruzione dei nuovi portici di collegamento tra la casa del pellegrino e la chiesa. In un primo tempo la cura spirituale del santuario fu affidata al parroco di Groscavallo, ma nel 1756, con la costituzione della parrocchia di Forno, la cura spirituale passò al parroco di Forno. In un primo tempo la cura spirituale del santuario fu affidata al parroco di Groscavallo, ma nel 1756, con la costituzione della parrocchia di Forno, la cura spirituale passò al parroco di Forno.

10070 Forno Alpi Graie TO, Italy
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