Ubicazione originaria del Santuario: Lungo le pareti interne della chiesa. Note sulla raccolta: Sono conservate ancora 4 tavolette dipinte che partono dalla seconda metà del ‘700 fino al 1838. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Protesi vere o rappresentate Conservazione attuale: Per ragioni di sicurezza omettiamo la collocazione attuale. Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: Moro 1994 (figg. 2-3, 5-6), già riprodotte (senza alcun commento) da Pellis 1980. Sgubin 1994 ha di nuovo riprodotto a colori e descritto 3 degli ex voto alle schede 42, 64 e 65.
XVI (preesistenze intero bene)<br><br>Esisteva una cappella probabilmente gi nel sec. XVI, intitolata a Sant’ Ignazio di Lojola.Nel 1664 la comunit di Muina ottenne dal patriarca la facolt di erigere una cappella, sul luogo dove, 14 anni dopo, venne eretto il santuario. Pertanto consideriamo quale periodo di inizio del ciclo vitale del santuario gli estremi cronologici 1664-1678. Il santuario sorge nel Cuel di Cjars, un toponimo di origine celtica (kar) che denota la roccia. Ed infatti posto a ridosso del torrente Degano su di una cresta rocciosa. Una cappella esisteva nello stesso luogo probabilmente gi prima del 1664, quando Giacomo Micoli e gli altri vicini di Muina ottennero la facolt di erigere una piccola cappella. Solo con il 1678 per si trovarono le forze per l’erezione della chiesa, completata sicuramente nel 1687. Il terremoto del 28 luglio 1700 colp duramente tutta la Carnia, in particolare i Quartieri di Gorto e Socchieve. Probabilmente gli edifici di culto che rimasero meno colpiti furono quelli di recente costruzione, come la Madonna di Loreto, alla quale fecero voto gli abitanti soggetti alla Pieve di Gorto di recarvisi processionalmente ogni anno. Alla cura del santuario sovrintendeva, da quando venne nominato, il cappellano di Muina. In precedenza i cooperatori ed i cappellani della Pieve di Gorto saranno stati coinvolti nella cura del santuario. Con la creazione della Vicaria e della Parrocchia il santuario venne affidato prima al vicario ed al parroco di Muina poi. La nomina del pievano, cos come dell’eventuale cappellano della Madonna di Loreto, almeno fino alla fine dell’Ottocento avveniva all’interno dell’assemblea dei capi famiglia del Comune di Muina.
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