Edificio con pianta a croce greca, sormontato da cupola ottagonale, con 3 cappelle, tre altari, stile barocco.
La facciata venne ultimata solo nel 1889 su disegno dell’ingegnere Eugenio Vandelli.
Il compimento dell’edificio risale al 1943 con le pitture nella cupola e nella volta del presbiterio.
Il santuario ha subito le conseguenze di ripetuti allagamenti; nell’ultimo secolo si ricordano in particolare l’alluvione del 5 novembre 1966 e quella del 1973.Descrizione: Affresco del XV secolo, più volte rimaneggiato. Madonna con il capo coperto da un velo azzurro che regge il Bambino che le accarezza il volto. Sullo sfondo stelle dorate. Autore ignoto. Sulla targa Non derelinquam populum meum. Il 21 gennaio 1689, dopo un’abbondante nevicata, a seguito del crollo del tetto della Chiesa di San Clemente, l’immagine venne rinvenuta e le furono attribuiti poteri taumaturgici. Entrata in uso: nell’anno 1689 Immagine: Dipinto
Note sulla raccolta: 35 oggetti Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte Rinvio a pubblicazioni o descrizioni a stampa: L.F. Il Santuario degli ex voto fra gli acquitrini di S.Clemente, in Gazzetta dell’Emilia, 1959, 31 agosto
Sullo stesso luogo nel 1026 è attestata una cappella, dipendente dal capitolo di Modena, dedicata a San Clemente, eretta dalla famiglia Cesis – futuri feudatari di Gombola nel medio Appennino – (cappella S.Clementis de Cesa in un diploma sottoscritta, Re Corrado del 1026). Nel 1346 viene ricostruito sullo stesso luogo un oratorio dedicato alla Santa Croce, a spese di Geminiano Fontana, nobile modenese. Il giuspatronato dell’oratorio passa poi alla famiglia Balugola. Nel 1454 l’edificio, ormai inagibile, venne riedificato. La sua consacrazione avvenne nel 1469, anno della sua elevazione a parrocchia. Scomparso per cause ignote, l’oratorio venne riedificato nel 1534 e dedicato alla Beata Vergine Assunta del Pedagno, per la sua vicinanza all’attraversamento del canale Naviglio. Nel 1535 l’oratorio venne unito alla Parrocchia di San Clemente. Nel 1650 poi, quando la Chiesa di San Clemente era ormai decaduta, la parrocchia venne trasferita sull’oratorio stesso. L’idea della costruzione del santuario nasce nel 1689 (21 gennaio), quando, dopo un’abbondante nevicata, a seguito del crollo del tetto della Chiesa di San Clemente, viene rinvenuta una immagine della Madonna con Bambino a cui furono attribuiti poteri taumaturgici. Il 13 giugno, si ebbe la posa della prima pietra. Il santuario venne consacrato nel 1691 (8 settembre) e il 18 settembre il dipinto venne staccato dal muro e trasferito sull’altare. Il decreto di elevazione a santuario risale al 1993.
Secondo la tradizione l’origine del santuario è legata alla devozione popolare verso l’immagine che avrebbe provocato la guarigione di un ragazzo. Una ragazza di 12 anni di Bastiglia (cognome Malagoli) sarebbe stata testimone di eventi prodigiosi verificatisi nei pressi dell’immagine: bagliori accecanti, fiammelle, voci, odore di incenso. Pregò a lungo davanti all’immagine e, ritornata a Bastiglia, raccontò l’accaduto a Clarice (sua maestra) e al fratello Odoardo, gravemente ammalato da tre mesi. A seguito di un successivo ritorno in preghiera sul luogo dove si trovava appesa l’immagine, il fratello Odoardo guarì. Unanime la volontà di ricostruire la chiesetta ma non altrettanto concorde la designazione del luogo; una serie di episodi inspiegabili (profumi di incenso, misteriose deflagrazioni e luci improvvise) fecero preferire la vecchia ubicazione.
1794 inondazioni dei fiumi Secchia e Panaro 1796 il santuario viene depredato a seguito dell’arrivo delle truppe napoleoniche 1855 ulteriori danni al santuario causati da grandinate e allagamenti 1966 e 1973 danni a seguito di alluvione. AI TESTI PRESENTI IN BIBLIOGRAFIA SI AGGIUNGE IL RICHIAMO AD ALCUNE OPERE CHE FANNO RIFERIMENTO A PIÙ SANTUARI. [MISCELLANEA] – PEZZOLI S., Repertorio generale dei santuari in Emilia Romagna, in Arte e santuari in Emilia Romagna, Cinisello Balsamo 1987 (Diocesi di Modena: Santuario della Madonna di S.Clemente: p. 198) [LIBRO] – AAVV – L’ Emilia Romagna paese per paese, Numero volumi: VI (è una pubblicazione che, procedendo in ordine alfabetico, descrive dal punto di vista geografico, economico, istituzionale, storico e artistico i comuni emiliano romagnoli. Parlando del patrimonio artistico e delle tradizioni legate ad ogni singolo paese si sofferma anche sui luoghi di culto. Diocesi di Modena: Santuario della Madonna di S.Clemente: I, p. 106) [LIBRO] – LONGAGNANI, MANICARDI, SCHIFANI CORFINI , Le Case le Pietre le Storie. Itinerari nei comuni della provincia di Modena (è una guida, a cura della Provincia di Modena, che prende in rassegna tutti i luoghi da visitare nei singoli comuni. All’ inizio sono proposti anche alcuni itinerari tematici, uno dei quali è proprio dedicato ai santuari. Santuario della Madonna di S.Clemente: p. 57 e 69) [LIBRO] – GARUTI, GOLINELLI, Modena. Le chiese della provincia. Storia e immagini. La Bassa. (Santuario della Madonna di S.Clemente: pp. 20-21).
Nel 1796, all’arrivo delle truppe francesi, il santuario venne depredato di tutti i beni. In seguito, in coincidenza con la Restaurazione austriaca, si giunse alla istituzione di una pia unione allo scopo di garantire la custodia ed il mantenimento del santuario. Nel 1836 il vescovo Adeodato Caleffi approvò gli statuti del sodalizio e designò un sacerdote per l’officiatura.
Nel 1796, all’arrivo delle truppe francesi, il santuario venne depredato di tutti i beni. In seguito, in coincidenza con la Restaurazione austriaca, si giunse alla istituzione di una pia uniione allo scopo di garantire la custodia ed il mantenimento del santuario. Nel 1836 il vescovo Adeodato Caleffi approvò gli statuti del sodalizio e designò un sacerdote per l’officiatura.
41030 Bastiglia MO, Italy
Madonna di San Clemente di Bastiglia
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