Madonna di San Genesio

La facciata si presenta scandita da quattro lesene, con capitello dorico, che sostengono una trabeazione lineare, con timpano curvo, decorato da due acroteri globulari laterali, e croce apicale centrale. Nell’ordine inferiore, in corrispondenza dell’ ingresso principale si apre un oculo circolare. L’interno, privo di decorazioni, presenta due altari laterali.Descrizione: L’affresco (110 X 72 ca.), di ambito ferrarese, che raffigura la Sacra Famiglia, fu ridipinto nei primi decenni del ‘700 (visita pastorale cardinale Ruffo, a. 1727) ma si ritiene che debba risalire al XVII secolo. Due corone in lamina d’ottone con vetri sono applicate all’affresco. Entrata in uso: tra l’anno 1600 e l’anno 1666 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: Originariamente era collocata ai lati dell’altare Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte Conservazione attuale: Dispersa durante il periodo napoleonico

La tradizione popolare riportata dai Braggion vuole che Vergine sia apparsa ad contadino chiedendo la realizzazione di una chiesa in suo onore in quei pressi; il pover’uomo non avendo altri mezzi realizzò una statua in legno raffigurante la Madonna, che posta su una vite ben presto divenne oggetto di profonda devozione tra gli abitanti della luogo. Con l’accrescersi della fama dell’immagine sacra alla scultura venne sostituito un affresco raffigurante la Vergine, realizzato sul muro esterno di un’abitazione. Successivamente monaci benedettini, per proteggere l’immagine sacra dalle intemperie, costruirono una cappellina, che in seguito fu ampliata fino ad assumere l’aspetto attuale. Gabrielli, sulla base della visita pastorale del cardinale Cerri celebrata nell’anno 1674, afferma che il santuario venne costruito nella seconda metà del XVII secolo dai benedettini cassinesi di San Benedetto di Ferrara, che avevano diverse possessioni nella zona.In un opuscolo a cura della Biblioteca Comunale di Stienta si afferma che “… venne eretta una chiesetta per adorare l’effigie della Beata Vergine Maria, scoperta, così dice un’antica dedica, il 6 giugno 1666 sulle tenute del monastero Pomposiano di San Benedetto di Ferrara…”. Benedettini Cassinesi di San Benedetto di Ferrara. I benedettini mantenevano un cappellano secolare per la cura d’anime dei numerosi fedeli che un tempo abitavano la zona. Dal 1825 al 1859 è documentato il patronato del marchese Alfonso Fiaschi di Ferrara.

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