Madonnina delle Vigne

A metà del XIX secolo viene edificato un portico a tre fornici addossato alla facciata.Descrizione: L’affresco raffigura la Madonna col Bambino, riproduzione non del tutto fedele della Madonna di Loreto, con ai lati i santi Rocco e Caterina probabilmente risalente al secolo XV, tuttavia completamente alterata dal restauro del 1633. Le tiare sul capo della Madonna e del Bambino imitano, forse, quelle della statua della Madonna d’Oropa che nel 1620 veniva per la prima volta incoronata con la tiara. Entrata in uso: nell’anno 1633 Epifania: Madonna con il Bambino fra i santi Rocco e Caterina Immagine: Dipinto
Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte

La prima costruzione ubicata in questo luogo si presume sia stata la pieve, abbandonata già nei secoli IX-X. La vecchia costruzione divenne lazzaretto e col passare dei secoli fu abbandonata. Dopo la dominazione spagnola, e precisamente nel 1633, si provvide ai primi restauri abbattendo le parti pericolanti. L’oratorio campestre, perciò, si può considerare santuario solo a partire da questa data. 1633: primi restauri di un’antica chiesa, utilizzata come lazzaretto, con la demolizione di parte delle murature pericolanti a cura e a spese dell’arciprete Domenico Ferraris; recupero del dipinto murale con l’effigie della Madonna, inserito in una cornice in stucco nella zona absidale a cura del medesimo arciprete (come da iscrizione nella parte bassa del dipinto). /1750-53: costruzione dell’attuale edificio con l’elevazione e l’incorporazione di quello precedente a cura dell’arciprete Pietro Antonio Zoccola e con l’impegno votivo popolare. / 1854: rifacimento dell’altare, costruzione del coro, elevazione del piccolo campanile ed edificazione del portico esterno antistante la facciata. / Recentemente l’arciprete Gho ha isolato la chiesa abbattendo le varie costruzioni che si addossavano al perimetro, ha costruito il piazzale antistante e allargato la strada d’accesso, ha restaurato il tetto, rifatto il pavimento in graniglia, adattato l’altare alle norme conciliari, riordinato i quadri votivi, comperato dodici banchi nuovi e rimesso a posto la casa del custode contemporanea all’edificio liturgico. Fra XV e XVII secolo alcuni eremiti avevano il compito di custodia, di coltivazione dei terreni adiacenti e di questua nelle campagne e nei paesi vicini con autorizzazione della curia.

15040 Piovera AL, Italy
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