Maria SS. del Pettoruto

Il complesso cultuale è costituito attualmente dalla chiesa a tre navate e da alcuni ambienti annessi. La facciata, realizzata nel 1917, si presenta tripartita con pronao triarcato. Nel ripiano inferiore tre portoni ad arco hanno ai lati due porte rettangolari sormontate da due rosoni ovali. Questi sono inquadrati da sette semi-pilastri con capitelli di stile ionico. Ai due lati del loggione fanno bella mostra due rosoni a raggiera decorati da colombe che poggiano su ramoscelli di ulivo. Al centro del timpano è posto un medaglione recante in bassorilievo l’immagine di Maria SS.ma del Pettoruto. A destra della facciata si erge un campanile a pianta quadrangolare.Descrizione: Busto di Madonna con Bambino benedicente. La Vergine porta nella mano destra un giglio simbolo di purezza, mentre Gesù reca sulla sinistra un melograno simbolo di prosperità. Entrata in uso: tra l’anno 1500 e l’anno 1599 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Non segnalata Note sulla raccolta: I materiali giacciono in una sala apposita privi di una organica sistemazione Tipologia degli ex voto: Luminarie, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Fotografie, Altro Conservazione attuale: Locale attiguo all’ingresso del santuario.
Elenchi e attestazioni di grazie ricevute
Fonti storiche (da confermare) accennano ad una dipendenza, nella prima fase, dalla grancia cistercense del monastero abbaziale di Acquaformosa (cfr. Barillaro 1972, p. 221). Riguardo il prodigioso rinvenimento della statua si narra che un certo Nicola Mairo, ingiustamente accusato di un delitto, sconvolto, cercò scampo nei boschi del Petruto. Devoto della Madre di Gesù, a Lei si rivolse affinché rivelasse a tutti la sua innocenza. Per cui si accinse a scolpirne l’immagine su una roccia che emergeva tra gli arbusti. In seguito il Mairo tornato ad Altomonte vide riconosciuta la sua estraneità ai fatti, un voto solenne però, gli impedi di rendere nota al popolo l’immagine della Madonna. Fu così che solo alcuni anni dopo, essa venne rinvenuta da un pastorello di Scalea, di nome Giuseppe Labbazia. Da quel momento si diffuse sempre di più la gloria di Maria SS.ma del Pettoruto, cui, non essendo possibile spostare la statua, fu eretta una cappella rudimentale nel luogo stesso dove sorgeva. Si racconta che siccome quel luogo sembrò disadatto per l’erezione di una chiesa, a tutt’uomo si ingegnarono di portare quel simulacro in S. Sosti, ma, in niuna guisa fu possibile di rimuovere l’immagine dal suo posto …. ; ed avendo ciò indarno tentato per la terza volta, desistettero dall’impresa ed invece diedero opera ad innalzare il meglio che potettero, senza perdere tempo, un tempietto ed un altare, là ove si rinvenne. Risulta evidente come entrambe le tradizioni contrastano cronologicamente con la bolla di Callisto III del 1455, che attesta l’uso del santuario già in quest’epoca. – 1226 : Prima attestazione della presenza del culto, inteso come grancia dell’abbazia di Acquaformosa; – 1247: Erezione di una primitiva chiesa-santuario a cura dell’abbazia di Acquaformosa; – 1633-1646: Il santuario risulta in parte ampliato; – 1834: Il santuario figura parzialmente ricostruito. In quest’anno il vescovo Felice Greco promuove la costruzione della navata centrale a volta; – 1856 – 1897: Realizzazione della navata sinistra e della vecchia abside a cupola schiacciata a cura dei vescovi Parladore e Ricotta; – 1925-1929: Il santuario viene restaurato a cura della diocesi. 1455 – Papa Callisto III: bolla papale in cui si concedono 5 anni e altrettante quarantene di indulgenze ai fedeli che devotamente ascendono al santuario. 1911 – Papa Pio X concede indulgenza plenaria ai confessati e comunicati nel giorno del 7 settembre.

Località Pettoruto, 87010 San Sosti CS, Italy