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Maria SS. della Catena

RistrutturazioniDescrizione: Dipinto su tela di Madonna con Bambino del XVI sec., modificato nel 1833 con l’aggiunta della Catena e di altri particolari. La Madre, avvolta in un manto blu che ricopre una tunica rosso vivo, mostra il volto chino verso il Bambino, nudo, dalle forme morbide e delicate, che regge nella destra una rosa bianca (sostituita nel 1833 ad un fiordaliso), entrambi presentano una corona in oro aggiunta successivamente. Entrata in uso: nell’anno 1833 Immagine: Dipinto
Ubicazione originaria del Santuario: sagrestia Note sulla raccolta: Elenchi inventariali Tipologia degli ex voto: Tavolette o lamine con iscrizioni, Oggetti di oreficeria, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari, Fotografie Conservazione attuale: sagrestia
periodici religiosi, giornali, documenti
In questa fase (1301 – 1471: periodo delle Origini), il culto viene praticato in un ambiente naturale boschivo, probabilmente intorno ad una piccola cappella. Il periodo del culto della Madonna della Catena, di cui si può attestare con sicurezza l’esistenza, comincia nel 1831, anno in cui un giovane grimaldese, Raffaele Falcone (poi Frà Benedetto), venne a Laurignano seguendo suo fratello parroco della contrada e prese dimora nell’antico romitorio di Frà Cassiano. PADULA 1890, p. 23. SPAGNOLO 1978, p. 24. 1301: apparizione della Vergine ad un povero cieco e successiva scoperta del quadro; – 1351: P. Arcangelo, monaco florense, presso S. Maria dei Martiri di Mendicino porta a Roma l’immagine per farla restaurare o per farne una copia (miracolo dell’Acheropita); – 1352: durante il viaggio di ritorno, l’esposizione del quadro protegge la nave da una tempesta; – 1363: Ia scomparsa del quadro, del quale non si hanno più notizie. – 1431: apparizione per tre volte ad un bifolco di una luce in un boschetto, cui fa seguito il rinvenimento dell’immagine sacra12.05.1951: Riconoscimento ufficiale a Santuario a cura dell’arcivescovo di Cosenza, mons. Aniello Calcara. – 1966: elevazione alla dignità di Basilica Minore a cura di Papa Paolo VI. Per quanto riguarda il cosiddetto periodo delle origini (1301-1471), sono attestate figure di frati ed eremiti (cfr. SPAGNOLO 1978, pp. 19-29). Presunti patronati laici, vantati dal proprietario dell’area in cui sorse il santuario (sig. Vitari), vennero rigettati in seguito ad una pronunciazione legale del tribunale di Cosenza (metà del XIX sec.).

Via Frà Benedetto, 87045 Dipignano CS, Italy

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