Mausoleo di Santa Elena

Il mausoleo è costituito da un edificio a pianta centrale, consistente in una rotonda preceduta da un vasto atrio, circondata su tre lati da un muro con portici addossati; sul lato occidentale, un portico di maggiori dimensioni fungeva da ingresso. All’interno, le pareti del cilindro erano movimentate da nicchie curvilinee e rettilinee; la struttura era sormontata da una cupola, nella quale vennero impiegate -per alleggerire la struttura- pezzi di anfore (da questo particolare costruttivo è derivato il nome di Torpignattara con il quale veniva chiamato l’edificio -ormai fatiscente- nel Medioevo). All’interno, le pareti era rivestite di opus sectile marmoreo, mentre le murature esterne erano intonacate.Descrizione: L’oggetto del culto era la tomba di Flavia Iulia Helena Augusta, sepolta in un sarcofago di porfido rosso collocato originariamente nella nicchia orientale del mausoleo. Il sarcofago, attualemnet conservato nei Musei Vaticani, è decorato con scene di battaglia, la qual cosa ha fatto ritenere che in origine fosse destinato proprio a Costantino. Entrata in uso: tra l’anno 650 e l’anno 699 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No

Non conosciamo l’epoca in cui il mausoleo imperiale divenne luogo di culto; la più antica attestazione del santuario si trova negli Itinerari del VII secolo, dove il monumento è indicato espressamente come ecclesia Sanctae Helenae (De Locis, Valentini-Zucchetti, II, p. 113). E’ probabile, comunque, che un culto per Elena, madre dell’Imperatore Costantino, esistesse già da epoca più antica; se, infatti, nelle fonti ufficiali la prima notizia della santificazione di Elena si trova solamente a partire dal Martirologio di Usuardo (850-870 circa), già Ambrogio, Eusebio e Paolino di Nola esaltavano nei loro scritti la santità di vita della donna (di santa memoria, degna di sempiterna memoria).Il termine cronologico del 1150 si riferisce alla traslazione del corpo di Elena nella basilica dell’Ara Coeli da parte di Innocenzo II, nel 1140-1150. Elena morì intorno al 335 (secondo alcuni, a Costantinopoli), e le sue spoglie furono sepolte nel mausoleo costruito dal figlio Costantino (Eusebio, Vita Costantini, III, 47). Il sarcofago di porfido di Elena venne riutilizzato per la sepoltura di papa Anastasio IV (1153-4), nella basilica lateranense. Per iniziativa di Antonio Bosio, i canonici del Laterano, proprietari del luogo, eressero presso il mausolo una piccola cappella per i servizi spirituali della campagna circostante; si tratta di un oratorio tuttora esistente davanti la nicchia settentrionale dell’edificio.

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