Nostra Signora del Carmine
Ubicazione originaria del Santuario: Venivano appesi all’abito della Madonna. Note sulla raccolta: Si tratta di oggetti d’oro che venivano donati alla Vergine del Carmelo dalle più cospicue famiglie gentilizie della Sardegna. Il 15 luglio del 1668 il marchese di Camarassa, vicerè di Sardegna, appese all’abito della Madonna l’aquila d’oro tempestata di smeraldi rubini e perle donata dalla regina di Spagna Marianna d’Austria. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Altro Conservazione attuale: Ornano l’abito con cui é rivestito l’antico simulacro.
1580 (preesistenze intero bene)<br><br>Loriginario edificio sacro dedicato alla Madonna del Carmine, stato edificato in viale Trieste a Cagliari nel 1580.La pi antica attestazione scritta dell’esistenza della chiesa del Carmine risale al 1580. Nell’opera In Sardiniae Chorographia di Giovanni Francesco Fara, composta appunto nel 1580, l’autore riferisce che item Carmelitanorum monasterium, eius templum magnifica nunc construitur fabrica, ovvero che il Monastero dei padri Carmelitani , nel momento in cui egli scrive, in corso di edificazione. Per quanto, invece, riguarda la Cappella dove si venera il simulacro della Madonna del Carmine, essa risalirebbe al 1608. Pare per, che il primo insediamento carmelitano nel cagliaritano si debba ad un gruppo di eremiti provenienti dalla Catalogna, i quali si impossessarono di un convento sito nel promontorio di S. Elia, presso la Torre della Lanterna. In seguito, per via delle continue incursioni barbaresche, che per tutta l’et moderna infestarono le coste sarde, i religiosi furono costretti ad abbandonare questo sito e a trasferirsi nell’entroterra di Cagliari, insediandosi al di fuori delle mura di Castello, tra il quartiere di Stampace e quello della Marina, nel luogo dove ancora oggi possibile ammirare il complesso religioso. Per quanto riguarda la data a cui far risalire la penetrazione nell’isola dei religiosi carmelitani, le posizioni degli storici sono divergenti. Mario Pintor (Mario Pintor, La chiesa del Carmine, vedi bibl.) sostiene che la presenza Carmelitana in Sardegna risalga ad epoca antichissima, lo Scano parla del ’400, l’Angius e il Martini del 1506, lo Spada del 1509. La leggenda riguarda la Cappella della Vergine del Carmelo. La tradizione vuole che la statuetta della Madonna sia stata portata dal Monte Carmelo a Roma e qui donata a un gentiluomo della famiglia Ripoli di Neoneli, una famiglia sarda di origine valenzana. Durante la traversata da Roma a Cagliari, la nave su cui viaggiava il nobile sardo scamp miracolosamente ad una tremenda burrasca; per rendere grazie alla Madonna per l’avvenuto salvataggio il Neoneli fece erigere una Cappella in onore della Vergine, collocandovi la statua che tutt’ora e venerata. La Cappella portava inciso lo stemma della famiglia Neoneli. La statua della Madonna sarebbe stata scolpita intorno al 1200 da alcuni monaci del monte Carmelo per offrirla al Pontefice Innocenzo III che successivamente l’avrebbe donata alla citt di Cagliari. Gerolamo Peralta, invece, nelle sue Edizioni Sivigliane riferisce che la Cappella dedicata alla Vergine venne fatta erigere dal nobile Gaspare De Piras in quanto la Madonna l’aveva salvato dalle varie peripezie che erano occorse a lui ed alla sua famiglia. La tradizione tramanda che la Cappella, nella quale custodito il simulacro della Vergine del Carmelo, sia stata eretta nel 1608 per volere di un componente della famiglia Neoneli, il quale voleva in questo modo esprimere la sua gratidudine alla Vergine del Carmelo per averlo salvato da un naufragio.
Viale Trieste, 11, 09123 Cagliari, Italy