Site icon GuidaSantuari

Nostra Signora del Monte

La chiesa campestre di Golfo Aranci venne edificata probabilmente intorno al XVIII secolo; in origine era più corta di quella attuale, infatti, sotto l’intonaco è stato scoperto l’architrave in ginepro sotto la vecchia porta al limite dell’arco. I pastori di Rudalza-Marinella, in data imprecisata, intervennero sulla stessa ampliandola in lunghezza. Lo stile e i materiali sono poveri, vale a dire quelli tipici del mondo agro-pastorale. La chiesetta gallurese ha una pianta rettangolare, ed è provvista di due ingressi, la facciata ha un prospetto timpanato sormontata da una croce in granito, non è presente l’abside, ma è immaginata grazie ad un arco ogivale in granito. La muratura è in pietrame granitico e malta di calce, gli intonaci sono in malta di calce; gli infissi sono in legno; le tegole sono poste su un tavolato retto da capriate in legno, mentre il pavimento è realizzato in mattoni rossi rettangolari.Descrizione: Nell’altare in muratura su parete di fondo è presente una nicchia con all’interno una statua della Madonna di Bonaria. Nella stessa chiesa campestre è presente in una vetrina posta più in alto un’altra statua della Madonna sempre di Bonaria. Le due statue sono venerate allo stesso modo, ma per una questione di comodità, la prima posta in una nicchia ubicata più in basso, è quella alla quale tutti i devoti si rivolgono con le loro preghiere, suppliche e con gli ex-voto. Entrata in uso: tra l’anno 1700 e l’anno 1799 Immagine: Statua
Ubicazione originaria del Santuario: Gli ex-voto presenti nella chiesa rurale di Nostra Signora del Monte sono piccoli oggetti d’oro (braccialetti, catenine ecc.), quadri e biglietti che i devoti mettevano, e mettono tuttora, accanto alla statua della Madonna di Bonaria, che si trova all’interno della nicchia inferiore, posta più in basso e perciò in una posizione più accessibile per i devoti. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Oggetti vari Conservazione attuale: Gli scritti (fogli e piccoli bigliettini) sono conservati dal parroco della chiesa di San Giuseppe Don Pasquale Finà; gli oggetti d’oro sono invece conservati nella cassetta di sicurezza del Comitato.

Questa datazione è proposta nel testo Le chiese nel verde, a cura di Manlio Brigaglia, nel Repertorio curato da S. Pirisinu. Su questa chiesa rurale si narrano molte storie popolari, anche per questo motivo è meta di raccoglimento e di preghiera. La leggenda più diffusa narra che la chiesa sarebbe sorta in seguito ad un voto fatto dal capitano di una nave coinvolta in una tremenda tempesta: questo, trovandosi in difficoltà, fece la solenne promessa di realizzare una chiesa in onore della Madonna di Bonaria, se fosse uscito incolume da quella drammatica situazione. E così fu. La chiesa è gestita da un Comitato ecclesiastico di antica costituzione. Ultimamente questo Comitato si è dato uno statuto e ha provveduto alla nomina di un presidente, un vice presidente ed un cassiere. Il Comitato si occupa della realizzazione di tutti gli eventi che riguardano la chiesa; si occupa dei preparativi per la realizzazione della festa campestre; nelle sue casse sono conservati anche gli ex-voto.

Via Golfo Aranci, 07040 Rumanedda SS, Italy
  • contatto telefonico:
  • ubicazione:Link Google maps

  • Exit mobile version