Sacro Cuore del Suffragio

La chiesa fu costruita in stile gotico su progetto dall’ingegnere Giuseppe Gualandi L’interno è a a tre navate.Descrizione: La raccolta originaria, presentata a Pio X nel 1914, del museo dell’oltretomba si componeva di 12 pezzi: impronte di fuoco, delle mani, delle dita lasciate dai defunti su oggetti di uso quotidiano. A questi si aggiunsero racconti di anime del purgatorio, prove fotografiche, incisioni sul tema. Entrata in uso: tra l’anno 1897 e l’anno 1917 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia Luogo: Altro
Note sulla raccolta: In un primo tempo il ringraziamento per grazia ricevuta avviene tramite la donazione di cuori d’argento che saranno successivamente sostuiti con oggetti di maggior utilità liturgica come candele, olio per la lampada, arredi della chiesa. Col tempo gli ex-voto diminuiscono e vengono sostituiti da racconti scritti dei miracoli accompagnati da una offerta in denaro. Sul campanile vi è un ex-voto offerto da p. Jouët alle Anime Purganti che l’avevano preservato da un pericolo durante un viaggio. Tipologia degli ex voto: Luminarie, Oggetti di oreficeria, Oggetti vari
Il bollettino “Il Purgatorio visitato dalla pietà dei fedeli” raccoglie circa 2000 relazioni di grazie pubblicate con una certa continuità fino agli anni ’50, quando il calo dei pellegrini impone ai redattori la ‘ristampa’ di miracoli già pubblicati.
Victor M. Jouët della Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore fondata nel 1851 da Giuli Chevalier, il 20 marzo 1893 chiese al cardinale vicario Lucido Maria Parocchi l’approvazione della “Pia Associazione dei suffragi a favore delle anime del Purgatorio sotto la protezione del S. Cuore di Gesù, della B.V.M. e di S. Giuseppe”. Il 2 maggio ottenne un oratorio ricavato da un ex cafè chantant in via dei Cosmati e il 31 maggio l’approvazione ufficiale. Nel frattempo aveva fondato una rivista, Il Purgatorio visitato dalla pietà dei fedeli che in breve tempo tradotta in spagnolo, francese, inglese tedesco, ebbe una tiratura di milioni di copie e lettori in tutto il mondo. Acquistò successivamente un villino nel posto in cui sorge la chiesa sul Lungotevere Prati all’interno del quale nell’agosto del 1896 si inaugurò la nuova cappella che diventò ben presto un luogo di culto e pellegrinaggio molto frequentato come dimostra la contabilità relativa alle messe. La prima pietra della nuova chiesa era stata intanto posta nel 1894, ma i lavori furono terminati solo nel 1917 anno in cui l’Associazione fu elevata al grado di Arciconfraternita. A quel tempo p. Jouët era già morto (1912) e come primo titolare della nuova parrocchia fu nominato Pietro Benedetti che, nominato vescovo di Tiro, il 12 gennaio lasciò a sua volta il posto a p. Gilla Gremigni. Il 12 dicembre 1917 Benedetto XV firmava la bolla che istituiva la nuova chiesa col titolo di parrocchia e il 15 gennaio 1918 il tempio fu canonicamente inaugurato. La devozione verso le anime del purgatorio, dispensatrici di favori in cambio di suffragi, ebbe un impulso decisivo dopo che un incendio divampato il 2 luglio 1897 nella cappella provvisoria lasciò intatto il quadro della madonna posto sull’altare: l’evento fu letto come un prodigio. Il fuoco lasciò anche delle ombre sulle pareti che furono interpretate come i contorni della figura di un’anima del purgatorio sofferente. Inizia così da parte della confraternita la raccolta e catalogazione di documenti e oggetti riguardanti le anime del purgatorio. Il 4 agosto 1914 la raccolta viene presentata a Pio X che incoraggia Jouët a proseguire l’opera iniziata. In un primo momento viene il tutto esposto nel parlatorio della casa della confraternita con grande affluenza di visitatori e pellegrini. Dopo la costruzione della nuova fabbrica il museo viene collocato in una stanza adiacente la chiesa. Ma già negli anni ’30 in concomitanza con il calo dei pellegrini, la collezione fu ridotta drasticamente e collocata in un grande armadio. Negli anni ’50 la crisi del santuario continua: le iscrizioni non superano le poche decine con una netta prevalenza di iscrizioni femminili. Negli anni ’60 e ’70 le anime del purgatorio perdono il posto privilegiato nella vita della parrocchia. Oggi il museo occupa una sola vetrina e viene per lo più visitato da turisti curiosi o amanti dello spiritismo. Pochi romani ne conoscono invece l’esistenza. Come si è detto Missionari del Sacro Cuore erano coadiuvati dal’Arciconfraternita del Sacro Cuore del Suffragio.

Via Ulpiano, 29, 00193 Roma, Italy
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