San Andrea Apostolo

Piccolo edificio di forma rettangolare.Descrizione: L’immagine mariana, ora visibile nel Battistero della Cattedrale, è una tempera raffigurante la Beata Vergine con il Bambino in grembo. E’ opera di un ignoto artista di fine ‘300, sensibile alla pittura di Giovanni da Bologna. La Vergine avvolta in un ampio mantello verde cupo siede sulla nuda terra, perciò è anche chiamata Madonna dell’Umiltà. Il Bambino tiene un cartiglio su cui si Legge ETURA VER/ EGO SUM, che potrebbe essere l’abbreviazione di Bonaventura vere ergo sum. La chiave del testo potrebbe essere una minuscola figura femminile inginocchiata che sarebbe Bonaventura Morello, la quale fece costruire la chiesa per lascito testamentario del marito. Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile Ubicazione originaria del Santuario: Le tavolette dipinte coprivano tutta la parete di ponente, mentre i voti d’argento erano custoditi in scatole o affissi su tavole e conservati nella casa del rettore. Note sulla raccolta: La raccolta di ex voto era enorme. Nel dettagliato memoriale redatto tra il 1606-1607 dal rettore Iseppo Crepadoni vengono ricordate tavolette, voti preziosi, vesti, cuffie ricamate, protesi e statuette lignee. Nel 1723 la pala con la Vergine era addobbata con un gran numero di voti d’argento e altri 707 oggetti erano custodini in casse e scatole. Le prime fonti che testimoniano l’esistenza di ex voto risalgono alla fine del ‘500, ma alcune tavolette conservate sono palesemente del ‘400. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte, Oggetti di oreficeria, Figurine antropomorfiche, Protesi vere o rappresentate, Oggetti vari Conservazione attuale: Gli ex voto conservatisi sono circa un centinaio di tavolette dipinte custodite nel Museo Civico di Belluno.

Il santuario è stato distrutto dalla violenta scossa di terremoto che colpì il Bellunese il 29 giugno 1873. L’anno successivo la struttura fu demolita. Nel 1830-40 la chiesa probabilmente venne trasformata in senso neoclassico. La cura era affidata a rettori nominati dalle famiglie che avevano il giuspatronato. Il giuspatronato passò ai Grigni-Alpago verso la fine del ‘700 e nel 1807 restò nelle mani dei soli Alpago. La figlia di donna Bonaventura, Anna da Ziel, cedette il giuspatronato alla potente famiglia bellunese dei Crespadori che la tennero fino al 1594. Poi il possesso fu condiviso con la famiglia Grigni. La signora Bonaventura aveva fatto costruire la chiesa.

32100 Belluno, Province of Belluno, Italy
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