San Bellino

Tra il 1640 ed il 1649 l’edificio, con il rifacimento del presbiterio e costruzione dell’absidiola per ospitare l’arca del santo, venne ad acquisire la sua attuale configurazione anche se nel 1726 ebbe luogo un significativo intervento sull’aula. Il santuario presenta la facciata articolata in due ordini, scanditi da lesene e raccordati da due volute laterali desinenti in acroteri ad angelo, ora collocati in chiesa; il timpano presenta pinnacoli a sezione quadrata con croce apicale. Al centro dell’ordine superiore un’apertura circolare ed ai lati due nicchie che un tempo ospitavano le statue di San Martino e di San Bellino, ora in chiesa. L’interno è ripartito in tre navate, con sei altari laterali e l’abside terminante in un’absidiola.Descrizione: Spoglie di San Bellino. La data di morte del santo può essere collocata tra il 23 novembre 1147 e il 24 luglio 1148. La tradizione vuole che sia stato canonizzato nel 1153 da Eugenio III, ma solo durante l’episcopato adriese di Rolando Zabarella inizia ad esserne documentato il culto. Entrata in uso: tra l’anno 1210 e l’anno 1233 Reliquia: Ossa
Note sulla raccolta: Della raccolta di ex voto andata completamente dispersa, rimane un’unica tavoletta dipinta datata 20 set. 1876. Tipologia degli ex voto: Tavolette dipinte
Nella visita pastorale del vescovo 1589 condotta dal vicario generale Girolamo Bonifacio si legge: ”… quod venerandum corpus cotidie coruscat variis miraculis”.
Tra il 1147 ed il 1148 il vescovo di Padova Bellino Bertaldi cadde in un agguato tesogli dagli uomini di Tomaso Capodivacca-Capineri che il vescovo aveva chiamato in giudizio in merito a beni che il potente padovano aveva sottratto alla Chiesa. Il corpo trovò una provvisoria sepoltura nei pressi dell’attuale San bellino, nella chiesa di San Giacomo di Lugarano che successivamente rovinò a causa delle continue e disastrose inondazioni. Tuttavia i resti mortali del santo furono ritrovati tra le macerie e ricomposti in un’urna che venne collocata nella Collegiata di San Martino di Variano che in seguito verrà dedicata allo stesso Santo. La tradizione vuole sia stato un cane a scoprirne i resti da cui deriva la presenza quasi costante di questo animale nell’iconografia del Santo. Non si dispone di alcuna documentazione riguardante la sua canonizzazione che si ritiene debba risalire al pontificato di papa Eugenio III, e precisamente all’anno 1153, ma già durante l’episcopato di Rolando Zabarella (1210-1233) si venerava come santo ed il suo sepolcro era meta di pellegrinaggi. Il 24 aprile 1863 le reliquie del Santo furono oggetto di una sommaria ricognizione da parte del vescovo Camillo Benzon.Il 6 giugno 1888, in occasione del VI centenario della traslazione delle reliquie nella basilica attuale, il vescovo Antonio Polin proclamò nuovamente San Bellino protettore della diocesi. Il 30 giugno 1977 per decreto del vescovo Giovanni Sartori ebbe luogo una nuova ricognizione delle reliquie che vennero provvisoriamente collocate in un’urna di cristallo e offerte alla venerazione dei fedeli. Il 22 novembre1980 vennero definitivamente ricollocate e sigillate nell’urna.

45020 San Bellino RO, Italy
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