Raccolta di ex voto: Dato non disponibile
L’incipit della vita del santuario si può ricondurre alla morte di papa Damaso, il quale, come ricorda l’autore della biografia contenuta nel Liber Pontificalis (I, pp. 212-213), aveva fatto erigere una basilica sepolcrale in cui potessero trovare sepoltura anche la madre e la sorella (Hic (Damasus) fecit basilicas duas: una beato Laurentio…et alia via Ardeatina ubi requiescit…Qui etiam sepultus est via Ardeatina in basilica sua…iuxta matrem suam et germanam suam). L’interruzione della frequentazione del santuario, che continua ad essere visitato, in base alle attestazioni degli itinerari dei pellegrini, nell’altomedioevo, si può genericamente ricondurre all’abbandono progressivo del suburbio per fini cultuali con lo spostamento di massa delle spoglie dei martiri nelle chiese urbane, soprattutto tra l’VIII e il IX secolo. L’iscrizione ICUR IV, 12502 ricorda un locus trisomus in cruta Damasi, per la quale si deve con probabilità sottintendere (coemeterii) Damasi. Il santuario venne restaurato da Giovanni VII (705-707) -in cymiteriis beatorum martyrum Marcelliani et Marci, Damasique sancti pontificis (Liber Pontificalis I, p. 385: tale passo conferma come i due santuari facessero parte del medesimo complesso cimiteriale).
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