San Felice

Non si possiedono notizia sulla tipologia architettonica: sia nella biografia di papa Giulio che nella Notitia Ecclesiarum si menziona una ecclesia … in qua corpus eius quiescit (una basilica ad corpus). La definizione complesso cultuale per la quale si è optato si riferisce al fatto che nello stesso cimitero esisteva un altro centro devozionale, quello del martire Alessandro (si veda scheda relativa). La chiesa al III miglio della via Portuense fu restaurata da Adriano I (772-795) e da Nicolò I (858-867) (LP, I, pp. 509, 161).Descrizione: Al centro del culto era la tomba del martire, che non è stata identificata. Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia Luogo: Altro
Raccolta di ex voto: No

Nel Liber Pontificalis ((LP, I, pp. 205 e 206) si afferma, nella biografia di papa Giulio (337-352) che egli fecit basilicam in via Portese miliario III; il Duchesne, nel commento alla notizia del Liber Pontificalis, ritiene che questa chiesa fosse il santuario di Felice ricordato in fonti successive e di tale avviso è anche Verrando, cit. in bibl. p. 348. Le reliquie del martire sarebbero state traslate da Pasquale I (817-824) nella chiesa di S. Prassede (LP, II, p. 64), attò che fu alla base dell’abbandono del santuario.

Via Portuense, Roma, Italy
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