San Filippo Benizi già Santa Maria delle Grazie

Non si hanno notizie certe sulla tipologia architettonica del primo santuario, si presuppone che nacque già come complesso cultuale, chiesa e ospedale (già esistente) per il ricovero dei pellegrini. La chiesa ebbe all’origine pianta ottagonale con le porte di accesso al posto dei due altari laterali; questo primo edificio costituisce la zona absidale dell’attuale chiesa di San Filippo Benizi. Nel 1509 i confratelli della compagnia di Santa Maria delle Grazie, in seguito all’aumento dei devoti, ottennero il permesso di ampliare la chiesa. Furono così abbattute le due pareti dell’ottagono verso il lato settentrionale dell’edificio, per aprire la via alla grande navata e alle sei cappelle laterali. Dal 1533 al 1579 i lavori, quasi finiti, vennero interrotti per difficoltà economiche. La ripresa venne propiziata dall’apporto finanziario dell’Ordine servita che alla fine del Cinquecento si stabilirono in questo luogo. Nel 1692 inizia la costruzione di un nuovo convento per i frati. La struttura attuale della chiesa, si può ritenere, nella sostanza, del tutto simile a quella che i frati ebbero in consegna nel 1660. Da quel momento, nel corso dei secoli, sono state apportate solo alcune modifiche, non sostanziali. Facciata: è la parte più rimaneggiata risulta quasi dimezzata per esservi stata poggiata nel Settecento l’ala di fabbricato che collegava il convento dei frati alla chiesa stessa. Il portale contiene elementi rinascimentali e manieristici, nel timpano c’è un’imitazione in pietra dell’affresco primitivo della Madonna delle Grazie fatta dallo scultore Giovanni da Orvieto commissionata nel 1579. La parete di destra è movimentata da sei lesene con capitelli di ordine corinzio. Sulla parete di sinistra vi è poggiato il campanile, costituito da una semplice torre a pianta quadrata su tre piani. Dopo la costruzione del coro collocato dietro l’abside della chiesa, fu creato un lungo corridoio poggiante su questa parete per collegare il coro con il convento dei frati. Il resto della parete è di difficile lettura stante la presenza delle mura urbiche e del bastione della Porta Romana. L’interno è costituito dall’abside dal coro ligneo da una navata con sei cappelle laterali.Descrizione: Il precedente oggetto di culto era un affresco di ignoto della metà del Trecento trasporto a massello rappresenta la Vergine in trono col Bambino. 120×80. Attualmente si trova nella cappella a sinistra dedicata alla Madonna delle Grazie, inizialmente si trovava sulla parete dell’Ospedale dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. In seguito, costruita la chiesa ottagonale, fu collocata su un altare consacrato in uno dei lati dell’ottagono. Questo altare era stato decorato ed indorato dal pittore Nicola di Liberatore, detto l’Alunno di Foligno e da suo figlio Lattanzio nel 1492-1493. Nel 1933 l’affresco fu sottoposto ad un generale restauro a cura della Soprintendenza ai Monumenti dell’Umbria, e nel 1990 è stato sottoposto ad un nuovo intervento conservativo ad opera dei restauratori tuderti Marcello Castichini e Leonilde Dominici. Immagine: Dipinto Descrizione: Nella chiesa si venerano la spoglie di san Filippo Benizi collocate sotto l’altare maggiore in una moderna urna di metallo, vennero traslate dal vescovo Angelo Cesi il 21 settembre 1599 dal complesso conventuale di san Marco, ora monastero di San Francesco. È interessante ricordare che, nella prima ricognizione eseguita il 3 luglio 1923, le ossa, conservate in una cassetta di cipresso entro un’urna di marmo, erano protette da una doppia inferriata di cui quella esterna fatta di grosse barre di ferro del peso complessivo di due quintali. Tale inconsueta ed apparentemente eccessiva protezione, era stata suggerita ai frati per togliere ai fiorentini, che lo avevano tentato, la velleità di trafugare una seconda volta il corpo del santo. (Cfr. GRONDONA CARLO, Todi storica ed artistica, nuova edizione a cura di Marco Grondona, Todi Pro Todi, 1981, pp.212-213). Entrata in uso: nell’anno 1599 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia

Miracoli per quanto riguarda la Madonna delle Grazie non di hanno documentazioni precise sui suoi miracoli si sa che operò grazie di vario genere. Per quanto riguarda San Filippo guarigione di un lebbroso, conversione di due meretrici, spegnimento di un violento incendio scoppiato in Todi, salvezza da altri eventi naturali (tempesta), etc. (Cfr. LEONILDA DOMINICI, Un santo fiorentino a Todi nel 1285, in AA.VV., Todi e San Filippo Benizi. Itinerario storico e artistico, Collana Umbria Guide, Ediart, Todi 1985 pp.9-31)I miracoli operati in Todi dopo la morte di san Filippo Benizi vennero allora registrati da notai, inoltre le notizie biografiche più antiche, dove vengono descritti anche i miracoli, sono contenute nella Legenda de Origine Ordinis che si ritiene redatta da fra Pietro da Todi nel 1318 circa e ed in un testo manoscritto conservato nella Biblioteca Augusta di Perugia, databile intorno al 1330-1340;
Nel 1598 i frati dell’Ordine dei Servi di Maria, d’accordo con il vescovo di Todi, lasciarono il convento presso la chiesa di san Marco in Todi e si trasferirono presso la chiesa di santa Maria delle Grazie, il 21 settembre 1599 venne traslato il corpo di San Filippo e collocato sotto l’altare del Mistero dell’Assunzione divenuto oramai l’altare maggiore della chiesa. Le sacre spoglie del santo avevano riposato per circa tre secoli nella chiesa di San Marco divenuto luogo di culto dopo il 10 giugno 1317, giorno in cui la salma di San Filippo Benizi, morto nel 1285, fu dissotterrata e traslata in questa chiesa all’interno cappella di San Giuseppe. San Filippo era un frate dell’ordine dei Servi di Maria, nato a Firenze nel 1233, dopo la sua vocazione condusse una vita esemplare, forte fu la sua devozione verso la Vergine, si adoperò moltissimo per sviluppare l’Ordine a cui apparteneva, e del quale nel 1267 divenne Priore generale. Durante il suo apostolato si adoperò molto per provvedere alla salvezza dell’esistenza dell’Ordine dei Servi di Maria, che nel XIII secolo rischiava di essere soppresso insieme a tanti altri in seguito alle disposizioni del Concilio di Lione del 1274 in cui si stabiliva che tutti gli ordini che si sostenevano elemosinando, se fondati dopo il 1215, dovevano rinunciare ad accettare nuove vocazioni. Fu certamente grazie all’abilità e al suo coraggio, alla fondazione numerosi nuovi conventi che nel 1304 (quando Filippo era già morto) l’Ordine venne definitivamente approvato. Intorno al 1274 Filippo pose la sua residenza nella città di Todi; non esistono documenti sulla fondazione del convento dei Servi di Maria in Todi, si sa che avvenne entro e non oltre il 1274 presso la chiesa parrocchiale di San Marco, e che ciò rientrava nel piano di sopravvivenza dell’Ordine. Il convento aveva l’assunzione diretta del ministero pastorale nella parrocchia (Cfr. Roberto M. Fagioli 1997, p.17). La sua presenza si concretizzò in un intenso apostolato, con un’attenzione particolare per l’infanzia e la gioventù di Todi. Numerosi furono i miracoli le guarigioni e i fatti straordinari avvenuti in vita, ma anche dopo la sua morte, di cui si è sentito il bisogno di scrivere: le notizie biografiche più antiche sono contenute nella Legenda de Origine Ordinis che si ritiene redatta da fra Pietro da Todi, ed in un testo manoscritto conservato nella Biblioteca Augusta di Perugia, databile intorno al 1330-1340; i miracoli operati dopo la morte vennero registrati dai notai. Un indice della grande venerazione nei confronti di questo santo è il tentativo – andato a vuoto – di trafugarne le reliquie avvenuto dopo il 1317. Nel 1579 il corpo venne collocato sotto l’altare maggiore della chiesa di san Marco Oggi chiesa del Monastero di San Francesco. Nel 1598 i frati si trasferirono nell’attuale santuario Nel 1620 venne annoverato, con pubblico decreto tra i protettori della città e distretto e secondo Giuseppe M. Bessutti O.S.M. la venerazione si estese anche al di fuori di Todi. Confraternita dei SS. Giovanni e Rocco, detta anche di Santa Maria delle Grazie, dipendeva dall’Ordine Ospitaliero dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme il 30 settembre 1660, non senza contrasti, i frati dell’Ordine dei Servi di Maria, ottennero il diretto possesso degli edifici e versarono ai confratelli, come conguaglio finale, la somma di cinquecento scudi. Nel 1860 a seguito delle leggi di soppressine ed incameramento dei beni ecclesiastici la chiesa fu attribuita alla Cassa Ecclesiastica, mentre il convento fu demaniato al Comune di Todi, i frati vennero espulsi nell’aprile del 1861. Nel 1885 il priore Generale dell’Ordine cercò di riorganizzare i conventi delle provincie, e in Todi prima di tutto si cercò di acquistare un edificio da adattare a convento per i frati il nuovo convento accolse la nuova comunità religiosa nel 1899 e fu nuovamente scelto come sede del noviziato della Provincia Romana. La chiesa che era gestita dalla Congregazione della Carità, il 7 marzo 1896, venne ceduta alla diocesi di Todi.

Todi, Province of Perugia, Italy
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