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San Francescuccio al Fonte

Cappellina a pianta rettangolare con tetto a capanna e campanile a vela L’interno è ad auletta unica, sopra l’altare vi è un dipinto su mattonelle di ceramica di Deruta, raffigurante San Francesco tra i mietitori nell’atto di far sgorgare l’acqua dalla terra, è stato realizzato da un pittore iraniano e sostituisce l’affresco preesistente ormai perduto.Descrizione: Si tratta del luogo ove Francesco fece scaturire miracolosamente una fonte di acqua sorgiva; da alcuni decenni l’acqua di questa fonte, ha cominciato a venire meno. Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia Descrizione: Dal 1991 si è aggiunta agli altri oggetti del culto una grossa pietra rozzamente lavorata, rettangolare che il proprietario durante i lavori di restauro del 1991 ha trovato addossata alla chiesa, l’ha disseppellita, lasciandola nello stesso luogo senza spostarla, dopo un po’, alcuni devoti hanno inizito a sdraiarsi sopra di essa per trovare sollievo al mal di schiena. La pietra ora da alcuni viene definita letto di San Francesco. Entrata in uso: nell’anno 1991 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

La data di costruzione della chiesina non è nota, ma dall’esame della sua struttura architettonica si direbbe realizzata tra il Seicento e il primo Settecento (Edda Vetturini Presenze francescane a Bastia Umbra Assisi 1999, p.37). Venne costruita sul luogo ove secondo un’antica tradizione, suffragata da documenti tardo medioevali, San Francesco per dissetare alcuni mietitori, avrebbe miracolosamente fatto sgorgare l’acqua da un greto. Da allora il luogo prese a chiamarsi Fonte di San Francescuccio e più tardi divenne oggetto di culto. La frequentazione devozionale non era limitata alla gente del posto, ma era meta anche dei pellegrini che visitavano la Porziuncola nella ricorrenza del Perdono. Anche gli abitanti di Costano, ad ogni Ottavo di Pasqua, mentre si recavano in processione a Santa Maria degli Angeli sostavano a San Francescuccio e fino ad una trentina di anni fa i bambini di Bastia venivano condotti dai loro genitori a bere l’acqua di questa fonte, consuetudine ora interrotta e sostituita recentemente da una nuova: il proprietario, mi ha raccontato che ogni tanto si ferma qualcuno e si sdraia sulla grossa pietra rettangolare posta dietro all’edificio con la speranza di trarne beneficio per la cervicale e la lombaggine. Mi ha anche spiegato che la pietra (certamente residuo di qualche antico edificio) è stata da lui dissotterrata durante i recenti lavori di restauro e lasciata lì perché gli sembrava fosse un bell’oggetto, ma già alcuni devoti la immaginano e la chiamano il letto di San Francesco.Nel 1991 è stata restaurata dal proprietario che insieme ad un altro abitante del paese, amante della botanica ha ornato l’area circostante con diverse specie di alberi e fatto vari innesti, ed ha relizzato dietro la chiesetta un’elegante edicola. L’idea è venuta quando un suo amico che non è più tra noi, ha detto che voleva scolpire una statua di San Francesco, sul tronco di un vecchio ciliegio seccato. Una volta eseguita la scultura egli ha deciso di fare la piccola Maestà per accoglierla. Lo Spirito col quale ha avuto origine questo luogo, che ultimamente ha ritrovato una rinnovata frequentazione, è fortemente legato alla cultura contadina, che trova nella natura e nelle varie forme in cui si manifesta la presenza del Divino. Presenza che si intreccia con la sua esistenza e la sua storia quotidiana, e diviene fonte di consolazione e di speranza. La chiesina venne costruita sul luogo ove secondo un’antica tradizione, suffragata da documenti tardo medioevali, San Francesco per dissetare alcuni mietitori, avrebbe miracolosamente fatto sgorgare l’acqua da un greto. La cura spirituale spetterebbe al parroco di Bastia Umbra, ma è quasi sempre un frate minore ad officiare a causa del troppo lavoro del primo.

Via S. Francescuccio de` Mietitori, 06083 Bastia Umbra PG, Italy
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