San Magno

Gregorio Magno fornisce una descrizione del monastero nel quale probabilmente è da riconoscere quello che nei secoli successivi viene ricordato come dedicato a San Magno. Altre scarne indicazioni (leggendarie) vengono fornite dalla Passio S. Magni, secondo la quale Magno sarebbe stato sepolto in un cubiculo.Descrizione: Non può escludersi che oggetto del culto fosse una reliquia del martire (ma si tratta solo di un’ipotesi). Solo a partire dal IX secolo (redazione della Passio S. Magni: cfr. BHL 5167, 5169) è attestata la tradizione del martirio (o della morte naturale) di San Magno a Fondi, dove sarebbe stato sepolto in un cubiculo del monastero nel quale si era rifugiato. Reliquia: Altra
Raccolta di ex voto: No

Solo a partire dal X secolo il monastero di Fondi viene ricordato come intitolato a San Magno; non si esclude tuttavia che sia questo il monastero descritto da Gregorio Magno (590-604): cfr. per la discussione relativa a questo aspetto Fiocchi Nicolai (citato in Bibliografia). Secondo il racconto fornito dalla Passio il corpo del martire sarebbe stato sepolto da un certo Paterno, che aveva precedentemente offerto ospitalità a San Magno a Fondi; questo stesso racconto informa che Magno sarebbe morto, non martirizzato, nel suo cubiculum, dove si era rifugiato a pregare. In un altro racconto agiografico Paterno compare come compagno di martirio di San Magno. E’ ancora il racconto agiografico ad informarci del fatto che la chiesa che San Magno trova a Fondi al momento del suo arrivo si trovava nei pressi di alcune grotte (cryptae) e di una sorgente (fons). Come è stato di recente puntualizzato (Fiocchi Nicolai citato in Bibliografia) Magno è un martire della città di Fabrateria e solo tardi (forse nel corso del VI secolo) il culto si stabilisce a Fondi (i due centri erano collegati da un importante asse viario). Secondo la Passio le reliquie del martire sarebbero state traslate da Fondi a Veroli per volere del tribuno Platone e deposte nella cripta della cattedrale di Sant’Andrea; le stesse reliquie sarebbero state poi traslate, in seguito alle invasioni saracene, ad Anagni (Acta Sanctorum VIII, c. 552, con bibliografia). Nella seconda metà dell’XI secolo il vescovo di Anagni, Pietro da Salerno, avrebbe ritrovato le spoglie del santo, in occasione della costruzione della cattedrale. La definizione del tipo di giurisdizione si basa sulla proposta di riconoscere nel monastero citato da Gregorio Magno quello ricordato, a partire dal X secolo, come dedicato a San Magno. L’abbazia di San Magno è appartenuta ultimamente ai Benedettini Olivetani (cfr. notizie in Bibliotheca Sanctorum citata in Bibliografia). Vale quanto detto a proposito della giurisdizione.

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