Raccolta di ex voto: No
La più antica attestazione relativa al culto di Marcello nel cimitero di Priscilla risale ad epoca damasiana; il papa, infatti, dedicò un carme epigrafico a questo personaggio (Ferrua, Epigrammata, p.181), vericundus rector, che secondo alcuni dovrebbe identificarsi con il papa vissuto intorno al 305-309, mentre secondo altri si tratterebbe di un vescovo non romano, sepolto a Priscilla e successivamente assimilato con l’omonimo papa (cfr. Amore, I martiri, pp. 71-75). Questo Marcello è poi annoverato come confessor nel Martirologio Geronimiano, il 16 gennaio, e ricordato dalle fonti itinerarie del VII secolo; queste ultime, inoltre, qualificano Marcello come papa e martire (Valentini-Zucchetti, pp. 44-45, 77, 116). Il santuario dovette essere abbandonato nel corso del IX secolo, epoca in cui furono traslati i corpi di quasi tutti i santi e martiri del suburbio romano all’interno della città. Esistono due redazioni della passio Marcelli, nelle quali il personaggio sepolto a Priscilla è identificato con il papa e fondatore del titolo urbano della via Lata (San Marcello). Secondo queste leggende, Marcello, condannato a servire nel catabulum nel quale era stata trasformata la sua casa, vi morì, ed il suo corpo fu sepolto a Priscilla da una matrona Lucina e anche, secondo la diversa recensione, dal presbitero Giovanni e da altri fedeli (Acta Sanctorum, Ian., II, Parisiis 1863, pp. 374-376; Liber Pont., I, p. 146). Secondo Amore, I martiri, pp. 71-75, l’identificazione del Marcello della via Salaria con l’omonimo papa sarebbe avvenuta proprio in occasione della redazione della passio, intorno agli inizi del VI secolo.
Piazza di S. Marcello, 5, 00187 Roma, Italy