Le indagini archeologiche hanno messo in evidenza, nel luogo dove in base alle notizie delle fonti può localizzarsi il santuario, una basilica a tre navate, divise in origine, parrebbe, da colonne, larga circa 20 metri -la lunghezza non è rilevabile-, pavimentata a mosaico e con recinzione liturgica nella zona del presbiterio. Non si esclude che a questo edificio possano essere ricondotti alcuni pilastrini e plutei in marmo databili al VI-VII e all’VIII-IX secolo (Fiocchi Nicolai, cit. in Bibliografia). Elemento utile per la ricostruzione dell’aspetto del santuario è una notizia contenuta nella biografia di papa Simmaco (498-514; cfr. Liber Pontificalis I, p. 262) e riferibile con ogni verosimiglianza proprio al nostro contesto, nella quale si fa riferimento ad un ampliamento curato dal pontefice: item ad archangelum Michael basilicam ampliavit et grados fecit et introduxit aquam (notizie sulla struttura si hanno, oltre che nel contributo di Fiocchi Nicolai, cit. in bibliografia, anche in Di Gennaro-Filippone, cit. in bibliografia).Descrizione: Non è possibile stabilire se all’interno del santuario esistesse un oggetto del culto. Per analogia con altri santuari micaelici (vedi la scheda relativa al santuario di S. Michele al Monte Tancia) che il culto fosse in relazione con una grotta. Luogo: Grotta
Raccolta di ex voto: No
La prima menzione del santuario è contenuta nel Martirologio Geronimiano, la cui redazione si pone nel secondo quarto del V secolo (431-450): Romae, via Salaria, miliario VI. Esso è attivo ancora durante il pontificato di Leone III (795-816), nella biografia del quale ne troviamo il più tardo ricordo: fecit et in basilica beati Arcangeli qui ponitur in Septimo vestem de stauraci cum periclisin de blati (Lib. Pont. II, 12).
Nella vita di Leone III (795-816) contenuta nel Liber Pontificalis si ricordano i donativi fatti dal pontefice alla chiesa di s. Michele. Ancora nel XIV secolo la collina di Castel Giubileo era ricordata col toponimo mons Sancti Angeli (cfr. la documentazione riportata in Fiocchi Nicolai cit. in Bibliografia).
La giurisdizione Vescovile è attestata con certezza dal fatto che il santuario fu oggetto di interventi papali (cfr. per questi scheda sulla Struttura).
30,, Via di Castel Giubileo, 2, 00138 Roma, Italy
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