San Miro

Il santuario nacque sull’antica chiesa romanica di San Michele dei secoli XI-XII, intitolata a san Miro nel 1453. Con l’ampliamento si trasformò in un edificio a tre navate con copertura a capriata nella navata centrale, tetto a vista nelle navate laterali e a volte nelle cappelle laterali. Recenti restauri hanno confermato l’ubicazione dell’antica chiesa romanica nella navata destra, come documenta il ritrovamento di due aperture medievali nella parete destra, una delle quali con interessanti lacerti di affreschi trecenteschi.Descrizione: Le ossa di san Miro furono collocate in una cassetta di legno all’interno di un avello marmoreo nel 1637; nel 1933 le ossa furono poste in una nuova urna metallica nella mensa dell’altare maggiore di San Michele e furono vestite dell’abito di terziario francescano. Entrata in uso: nell’anno 1453 Reliquia: Ossa
Note sulla raccolta: Tra gli ex-voto più rilevanti si ricordano: un ostensorio ambrosiano trasformato in reliquiario (XVI sec.); il calice d’argento recante la scritta La città di Milano riconoscente la pioggia ottenuta. A.D. 1624; Pianete con lo stemma della città di Milano realizzate tra il XVII e il XVIII secolo. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Oggetti vari Conservazione attuale: All’interno dell’edificio cultuale.

Si è ritenuto opportuno considerare il 1453 come data della più antica attestazione del santuario in quanto nel 1452 fu ritrovato il corpo dell’eremita san Miro, deceduto intorno al 1381. I resti furono rinvenuti nella cappella della chiesa di San Michele, ampliata e rinnovata a partire dal 1453. 1452: il vescovo A. Pusterla compie l’invenzione e la prima ricognizione del corpo del santo. / 1637: il vescovo L. Carafino compie la seconda ricognizione. / 1897: il vescovo T. Valfrè di Bonzo procede alla terza ricognizione. / 1932-1933: ultime ricognizioni da parte del vescovo A. Macchi. Nel 1453 fu concessa un’indulgenza parziale dal vescovo di Como Pusterla a tutti i visitatori del corpo di san Miro.

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