San Nicola in Carcere

Non si possiede una documentazione adeguata per stabilire la tipologia dell’antico edificio, di cui come si diceva sopra, non si conosce con certezza nemmeno il secolo di fondazione. Attualmente l’edificio è a pianta basilicale a tre navate.Descrizione: Reliquie dei santi martiri Marco e Marcelliano, due fratelli che subirono il martirio sotto Diocleziano, e di Simplicio, Faustino e Viatrice, anch’essi fratelli che subirono il martirio sotto Diocleziano. Parte dei loro corpi si venerano nell’urna di porfido verde posta sotto l’altare maggiore. La festa liturgica dei primi due ricorre il 18 giugno, mentre la memoria dei secondi si celebra il 29 luglio. Reliquia: Ossa Descrizione: Crocifisso ligneo che la tradizione fa risalire ai tempi di Brigida di Svezia (morta nel 1373). Durante gli anni santi i pellegrini includevano tra le visite dei luoghi prescritti anche quella al crocifisso di San Nicola in Carcere. Entrata in uso: tra l’anno 1300 e l’anno 1373 Immagine: Statua Descrizione: Pezzetto di panno intriso del sangue di Cristo donato alla chiesa dal Principe Giulio Savelli nel 1708. Per anni la reliquia era stata custodita in casa Savelli dentro un prezioso reliquiario che fu trasferito nella Cappella del Santissimo Crocifisso. Nel 1934, a causa della chiusura della basilica, la confraternita del Preziosissimo sangue lo portò a Capo le Case. Entrata in uso: nell’anno 1708 Reliquia: Sangue Descrizione: Immagine della Madonna di Guadalupe, dipinta su seta. Un tempo era collocata sull’altare di San Giovanni Battista oggi non più esistente. Dal 1865 si venera nella seconda cappella entrando a sinistra, un tempo dedicata alla Concezione della Madonna, oggi intitolata alla Madonna di Guadalupe. L’immagine venne portata a Roma da alcuni Gesuiti espulsi dal Messico nel 1773, e per qualche anno, prima di essere trasferita a San Nicola, venne esposta nella chiesa di Santa Maria in Vincis. Nel 1796 l’immagine mosse gli occhi. L’inchiesta del Vicariato, alla quale risposero 83 testimoni, si concluse con il permesso di celebrarne l’evento ogni anno. L’immagine venne incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1925. Entrata in uso: tra l’anno 1776 e l’anno 1779 Immagine: Dipinto
Raccolta di ex voto: Dato non disponibile

Nel 1087 le reliquie di San Nicola vennero trafugate a Bari. In seguito a questo evento, probabilmente data la fondazione del santuario, come testimonierebbe un’epigrafe conservata nella chiesa (considerata la prima testimonianza storica), che ricorda Urbano II (1088-1099). Tuttavia con altra dedica (Ss. Salvatore) potrebbe risalire al VII secolo, come attestano alcuni autori medievali.Nel 1934 la basilica cessava di essere parrocchia a causa del nuovo assetto urbanistico dato a tutta la zona. Da allora la chiesa venne chiusa al pubblico, fatta eccezione per la messa domenicale o qualche festività particolare. Nel 1858 venne riaperta al culto quotidiano che è rinato in riferimento alla Madonna di Guadalupe, dal momento che la preziosa reliquia del SS. Sangue non è stata riportata nella basilica dopo il suo trasferimento nel 1934. La giurisdizione è del vescovo di Roma, il Papa. Durante il pontificato di Pio V (1566-1572) le attività pastorali della parrocchia vennero affidate a un capitolo di sette canonici, uno dei quali fungeva da parroco. Il ministero del clero veniva affiancato da alcune confraternite tutte costituitesi in San Nicola in Carcere. La confraternita del SS. Sacramento, istituita in San Nicola da Gregorio XIII (1572-85). Clemente VIII la dotò di indulgenze e privilegi spirituali. Alcune lapidi nella cripta ricordano il culto alla Santa Eucarestia che la confraternita suscitò nella chiesa effettuando processioni e riti di adorazione. La confraternita della Pia unione del Preziosissimo Sangue di Gesù, istituita da Francesco Albertini, canonico di San Nicola in Carcere e da Stefano del Bufalo (1786-1837) per venerare la reliquia del sangue di Cristo presente nella basilica. Nel 1934, a causa della chiusura della basilica, la Pia Unione si trasferì a Capo le Case, portando la reliquia con sé. La Pia Unione della Madonna di Guadalupe che venne istituita dopo il 1796 per curare il culto all’immagine della Madonna di Guadalupe che aveva mosso gli occhi. La confraternita organizzò la devozione alla Madonna di Guadalupe ogni 12 del mese, e la festa solenne il 12 dicembre.

San Nicola in Carcere, 00186 Roma, Italy
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