Non esistono dati documentari o monumentali riguardo l’ubicazione del santuario, che doveva trovarsi comunque nel cimitero sotterraneo, non lontano dalla regione di Crescenzione; qui è stato rinvenuto anche un graffito Paule vivas, che potrebbe riferisrsi a questo presunto martire.Descrizione: L’oggetto del culto era la tomba del santo, ricordata in alcuni Itinerari altomedievali (ma non nella Notitia Ecclesiarum), senza indicazioni topografiche di rilievo; nell’Itinerario di Malmesbury, è menzionata dopo quella di crescenzione, che si trovava sicuramente nel cimitero sotterraneo. Entrata in uso: tra l’anno 650 e l’anno 699 Tipo: Oggetto del culto non classificabile come immagine o reliquia
Raccolta di ex voto: No

La più antica attestazione del santuario è contenuta nel De Locis e nell’Itinerario di Malmesbury (Valentini-Zucchetti, pp. 117, 144), databili nella seconda metà del VII secolo. L’abbandono dovette verificarsi indicativamente entro il IX secolo, in concomitanza con la traslazione delle reliquie di quasi tutti i santi e martiri del suburbio romano (e, per l’appunto, anche del cimitero di Priscilla) all’interno della città. E’ possibile che l’esistenza di un martire Paolo sia stata inventata sulla base di un’iscrizione di un defunto di tale nome nella catacomba, considerando anche la popolarità di questo antroponimo.

Via Salaria, 430, 00199 Roma, Italy


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