San Rocco

Il santuario sorge inizialmente come semplice cappella, ma già agli inizi del Seicento presenta i suoi tratti architettonici definitivi: viene posto sulla facciata un portale in pietra con incise le parole Coe et (socie)tas Medu(li) Valdardi hanc portam ex devotione f.f.ù e venne sistemato l’accesso alla sacrestia che, secondo gli atti di una visita pastorale del 1588, minatur ruinam. Il santuario infine viene sistematicamente restaurato a partire dal 1838.Descrizione: La tela, di notevoli dimensioni, raffigura la Madonna con il Bambino e un corteo di santi; l’opera di Ambramo Grisiani, datata alla seconda metà del Seicento, fu restaurata e ritoccata successivamente dal loverese Antonio Moroni. Attualmente è in attesa di restauro. Entrata in uso: nell’anno 1658 Immagine: Dipinto
Note sulla raccolta: Non vi sono notizie di ex voto conservati nel santuario, ma hanno comunque carattere di ex voto l’altare dedicato a san Nicola da Tolentino (in seguito al voto di tutta la Valtrompia a tale santo nel 1703) e i restauri degli anni 1838 e 1911 dedicati a san Rocco (Cholera saeventem/per votum/templum hoc restauratum/anno MDCCCLXVII/ et iterum anno MDCCCCXI aere fidelium).

Sorto inizialmente come semplice cappella dedicata dapprima a san Sebastiano e poi a san Rocco, il Santuario è detto nuper erectum negli atti della visita del cardinale Carlo Borromeo nel 1580. Abbandonato durante la prima guerra mondiale, venne restaurato e riaperto al culto nel 1923. Non vi sono leggende di fondazione connesse al santuario, elevato come ringraziamento per lo scampato pericolo della peste. Nel 1808 il vescovo Gabrio Maria Nava, durante la visita pastorale, sospese la reliquia di san Sebastiano, in quanto sospetta. Nel 1838 san Rocco viene nuovamente proclamato patrono del paese, mentre nel 1867 la chiesa viene restaurata per voto espresso dalla popolazione in seguito a una nuova epidemia di colera. Nel 1911 il timore di una nuova epidemia di colera suggerì per voto altri restauri, che nel 1912 portarono alla dichiarazione del santuario a monumento nazionale. Nonostante ciò nel 1915 la chiesa viene utilizzata come stalla per i cavalli di un contingente di artiglieria alloggiato a Collio, che causeranno 19.000 lire di danni. Nel 1947 si recuperarono gli affreschi più antichi. La confraternita di San Rocco, già attiva nell’oratorio precedente alla costruzione del santuario, viene menzionata negli atti di visita del vescovo Marin Giorgi nell’aprile del 1606, e gode di un reddito di trenta lire e di una attenta cura spirituale. Nel 1735 l’ultima menzione della confraternita tenuta a dispensare a poveri L. 35 e queste vengano dispensate da sindaci. Da questo momento, probabilmente, cessa la cura spirituale da parte della confraternita di San Rocco.

25060 Collio BS, Italy
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